Che la disperazione dei migranti in fuga dalla guerra, ma anche da dittatori e povertà, fosse per qualcuno un affare molto lucroso è cosa nota. Ma il report diffuso dalla ong "Mani Tese", che dal 1964 è impegnata sul fronte degli squilibri tra nord e sud del mondo, non può che far tremare i polsi. Si tratta di un mercato che a livello globale smuove circa 150 miliardi di dollari. Il 90% dei migranti per giungere in Europa si affida alle organizzazioni criminali che gestiscono la tratta degli esseri umani. Un fenomeno mondiale, comune a tutte le realtà dove ci sono migrazioni, molto difficile da estirpare proprio perché produce introiti da capogiro.

E qui tornano alla mente le parole pronunciate da Buzzi, l'imprenditore delle cooperative finito al centro dell'inchiesta "mafia capitale" ed emerse grazie ad una intercettazione telefonica: "La gestione dei migranti rende più del traffico di droga".

Gli sconvolgenti numeri dello schiavismo nel 2017

La schiavitù ufficialmente è stata abolita ma, nei fatti, nel mondo è ancora diffusa. Più di quanto possiamo immaginare. Le stime odierne parlano di un numero di persone costrette al lavoro forzato comprese tra i 21 ed i 35 milioni di individui: una nazione senza confini di persone private dei più elementari diritti. In Italia il numero delle donne costrette dal racket a prostituirsi è compreso tra le 50mila e le 70mila donne, mentre 150mila uomini - in prevalenza giovani migranti - sono sfruttati in condizioni di lavoro che rasentano la schiavitù.

L'allarme di "Mani tese"

Sono impressionanti i numeri diffusi da "Mani Tese", che tracciano una realtà sconvolgente poco visibile a occhio nudo, una triste realtà di cui si parla troppo poco. L'organizzazione ha dato vita alla campagna "I Exist contro le schiavitù moderne" per portare la luce dei riflettori su questo tema, che rappresenta una piaga a livello mondiale.

Le organizzazioni criminali prendono in ostaggio queste persone con le minacce, approfittandosi del disagio, oppure adescando con promesse di vantaggi, al fine di attirare le vittime. Un racket gestito da persone prive di scrupoli, disposte a compiere violenze e abusi e ad uccidere per futili motivi. A livello globale le vittime della tratta sono principalmente donne, che da sole rappresentano il 51% delle vittime, mentre tra i nuovi schiavi gli uomini sono il 21%. Nel 20% dei casi invece le vittime sono bambine, e nell'8% sono bambini.