Un gesto eroico per l'adempimento del suo dovere di agente della Polizia di Stato, è questo quello che ha portato alla morte Francesco Pischedda. Il poliziotto, deceduto a seguito della caduta da un cavalcavia inseguendo a piedi dei ladri, potrebbe non trovare giustizia nella condanna al suo inseguitore, un giovane di origini Rom attualmente ricoverato in gravi condizioni, ma fuori pericolo di vita. Pischedda era originario di Bosa (OR) ed avrebbe dovuto compiere 29 anni il prossimo 12 febbraio, l'agente scelto lascia moglie e figlia nel silenzio totale delle istituzioni.

Il cittadino Rom potrebbe essere liberato

Un sacrificio, quello del poliziotto purtroppo deceduto, che potrebbe rimanere impunito e potrebbe lanciare l'ennesimo allarme della sicurezza in Italia. Sembrerebbe infatti che il cittadino Rom arrestato sia stato al momento identificato solo ed esclusivamente attraverso una carta d'identità trovata in suo possesso al momento del fermo, e che attraverso i primi accertamenti effettuati mediante la banca dati delle forze dell'ordine, risulterebbe incensurato. Se le generalità del Rom venissero confermate, quest'ultimo dovrà rispondere dei reati di ricettazione e resistenza al pubblico ufficiale, ma proprio a causa del fatto che sia ipoteticamente incensurato, rischierebbe soltanto una contravvenzione e la pena sospesa della condanna: pertanto potrebbe tornare in libertà restando impunito per aver portato alla morte il poliziotto che lo inseguiva.

La verità si saprà quando il fermato sarà fuori pericolo

Si attende che le condizioni di salute del Rom fermato migliorino, al fine di procedere ad ulteriori controlli. Questo è quello che è trapelato dagli addetti ai lavori in merito all'arrestato. È consuetudine che i cittadini di origine Rom abbiano degli ,alias, infatti non è la prima volta che la Polizia si imbatte in soggetti Rom con documenti falsi: si tratta, a volte, anche di individui che rientrano nel loro paese di origine e fanno ritorno in Italia con generalità diverse, proprio al fine di passare inosservati ad eventuali controlli delle forze dell'ordine e come spesso accade, evitare momentaneamente eventuali condanne in pendenza ricevute con altri nominativi.

L'obiettivo è quello di riuscire a sottoporre il fermato al controllo delle impronte digitali e confrontarlo grazie alla banca dati Afis, solo in questo modo la Polizia potrà scoprire se è davvero incensurato o no. Secondo le prime ricostruzioni però, sembrerebbe che il sospettato, unitamente agli altri due soggetti scappati la sera dell'intervento, faccia parte di una banda specializzata in furti in abitazione.