Succede in Italia, nel Nordest: Martina Camuffo, 36 anni, è incinta, al nono mese di gravidanza e fra 10 giorni diventerà mamma, eppure, notizia insolita in Italia ma piacevole, ha appena firmato un contratto con una piccola azienda italiana, disposta ad assumerla a tempo indeterminato perchè brava e competente. Ma su questa notizia alcuni ex dipendenti hanno voluto dire la loro, accusando l'imprenditore, titolare dell'azienda, di avere altri scopi.

La felice storia di Martina

La storia di Martina rappresenta un fatto positivo, una speranza di cambiamento per l'Italia, tanto che l'ex premier Matteo Renzi ha voluto chiamare personalmente Samuele Schiavon, titolare dell'azienda, per ringraziarlo del suo gesto.

Schiavon, due mesi fa, incontrò Martina per un colloquio e, nonostante la ragazza temesse che il suo stato l'avrebbe penalizzata, l'imprenditore decise di assumerla per le sue competenze, il suo valore e le esperienze di Lavoro pregresse e di inserirla nel ramo commerciale. L'accordo prevede che la donna inizi a lavorare tra cinque mesi.

Le critiche e le accuse degli ex dipendenti

Alcuni degli ex dipendenti nutrono perplessità sulle motivazioni del gesto ed accusano l'azienda di utilizzare la donna per un'operazione di marketing. Martina Cognolato, grafica ed esperta di comunicazione , che ha lavorato per Schiavon, ha rilasciato un'intervista all'Huffpost, nella quale denuncia il comportamento del titolare che, a detta dell'ex lavoratrice, supportata anche da alcuni suoi ex colleghi, non avrebbe liquidato il tfr ai suoi dipendenti e avrebbe pagato gli stipendi a singhiozzo.

Tant'è che tra il 2014 e il 2016 tutti i dipendenti avrebbero lasciato l'azienda. La ragazza esprime tutta la sua amarezza e rimprovera i giornalisti di non aver fatto ricerche ed essersi informati sul passato dell'azienda prima di lodarla e promuoverla dandole visibilità.

La replica dell'azienda

Samuel Schiavon replica affermando di aver risolto tutti i pendenti con gli ex dipendenti, di aver saldato tutto e che l'assunzione della Camuffo c'è stata per valorizzare le persone in cui credono. Inoltre, precisa, che i licenziamenti dei dipendenti, tra cui quello della Cognolato, riguardavano una sua precedente azienda. Tutte false, dunque, le accuse per il titolare dell'azienda.