Rapinato, imbavagliato e ucciso brutalmente. È morto per soffocamento Giuseppe Manca, 63 anni, storico gioielliere di Sorgono, un bel paesino in provincia di Nuoro, che nella notte tra lunedì e martedì è stato colto di sorpresa da almeno due malviventi che si sono introdotti nella sua gioielleria ”Cose belle”, al piano terra di una palazzina nel Corso IV Novembre. L’uomo – che vive al primo piano – è stato trovato dagli investigatori dei Carabinieri legato ad una sedia, all’interno della sua camera da letto, con delle fascette da elettricista. Le mani incastrate dietro la schiena e i pedi legati alle gambe della sedia.
Poi – per evitare che urlasse e potesse chiedere aiuto – l’hanno imbavagliato fino a farlo soffocare. Probabilmente i ladri non volevano ucciderlo.
La cagnetta Lilly
Quando i militari sono entrati all’interno dell’’abitazione dell’uomo hanno trovato tutto in disordine. E – vicino al corpo senza vita del gioielliere – c’era la piccola cagnetta Lilly che vegliava sul cadavere del padrone. I ladri hanno portato via anelli, orologi preziosi, bracciali, pietre preziose, quadri. Insomma tutto ciò che hanno potuto prendere. L’ammontare del furto non è ancora stato quantificato anche perché le indagini sono in corso.
Sul luogo dell’omicidio si sono anche presentati gli specialisti del Ris, il Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri.
I militari in tuta bianca avranno il delicato compito di ricercare tracce biologiche o comunque indizi che possano risalire all’identità dei malviventi che hanno compiuto questo brutale omicidio.
Una rapina andata male
L’orario in cui è avvenuto il terribile delitto non è ancora stato stabilito con precisione dagli investigatori.
L’unica certezza è che il gioielliere di Sorgono sarebbe morto nella notte tra lunedì e martedì. L’ultima volta infatti in cui è stato visto vivo risale alle 19 e 30 di lunedì. Orario in cui abitualmente l’uomo abbassava le serrande del suo negozio per poi portare la sua amata cagnolina Lilly a passeggiare. E così avrebbe fatto anche quella sera ma con orari diversi.
Anche perché lunedì il “Bar Sport” – dove abitualmente prima di cena il gioielliere consumava un aperitivo con gli amici - è chiuso. Per cui l’uomo sarebbe arrivato prima del solito a casa. Poi quello che è accaduto dopo sono – almeno per ora – tutte ipotesi. L’unica certezza è la morte per soffocamento del povero gioielliere.
Il ritrovamento
I Carabinieri e i Vigili del Fuoco hanno dovuto sfondare la porta per entrare nell’appartamento. Erano stati allertati da una delle sorelle di Giuseppe Manca. Il fratello infatti non rispondeva al telefono. L’auto era sotto casa, le finestre erano chiuse e insomma: qualcosa non andava. E infatti i sospetti poi si sono tramutati in realtà. I malviventi infatti si sarebbero introdotti nell’abitazione dell’uomo passando dal piano terra.
Lui si trovava al primo piano. Poi avrebbero iniziato a far man bassa all’interno della gioielleria. Il gioielliere – che dormiva – si sarebbe accorto della presenza dei ladri e li avrebbe sorpresi sul fatto. Poi sarebbe nata una colluttazione e l’uomo avrebbe avuto la peggio, finendo legato e imbavagliato.
Ciò di cui sono convinti gli investigatori è che i malviventi non volevano uccidere anche se dopo la rapina hanno fatto perdere le loro tracce in men che non si dica. Ora gli esperti investigatori dei Carabinieri studieranno attentamente i filmati della telecamera di sicurezza presenti all’esterno della gioielleria e hanno anche acquisito le registrazioni delle telecamere del Banco di Sardegna che si trova proprio a due passi dalla luogo del delitto. Ci saranno aggiornamenti.