Le sentenze del processo sulla strage di Viareggio non soddisfano i familiari delle vittime. All'indomani dei verdetti che hanno inflitto, tra l’altro, una condanna in primo grado a 7 anni all’ex ad di Ferrovie e RFI, Mauro Moretti, l’Associazione dei familiari delle vittime “Il mondo che vorrei” annuncia che ricorrerà in appello. A dirlo il suo presidente, Marco Piagentini: “Ricorreremo in appello se non altro perché non vada disperso quel lavoro immane e disumano svolto dalla Procura”.
Le sentenze e le reazioni dei familiari delle vittime
Dopo 7 anni e mezzo di processo, i giudici hanno condannato per disastro colposo e omicidio colposo plurimo gli ex vertici di RFI e Trenitalia, del gruppo Gatx e di officine Jugenthal.
Oltre a Mauro Moretti, sono stati condannati a 7 anni e mezzo anche l'ex ad di RFI e Ferrovie dello Stato, Mauro Michele Elia e l’ex ad di Trenitalia, Vincenzo Soprano. L'accusa invece aveva chiesto 16 anni per Moretti e 15 per Elia.
"Le sentenze di primo grado sono state un primo passo - hanno spiegato i rappresentanti dei familiari delle vittime - ma riteniamo giusto presentare appello per ottenere pene maggiormente in linea con le richieste del pubblico ministero". I familiari delle vittime della strage di Viareggio chiedono anche che i manager “rinuncino alla prescrizione per dimostrare la loro innocenza nel processo”. Il prossimo mese, infatti, scatta la prescrizione per una parte dei reati.
E le loro richieste non si fermano qui. Esortano infatti i manager condannati a dimettersi da altre cariche pubbliche ricoperte e chiedono che vengano revocate eventuali onorificenze pubbliche eventualmente ottenute. Chiaro il riferimento a Mauro Moretti, nominato nel maggio 2010 Cavaliere della Repubblica.
La strage di Viareggio provocò forte sdegno nell’opinione pubblica. Avvenne il 29 giugno 2009, quando un convoglio che trasportava di GPL deragliò nei pressi della stazione di Viareggio. Quattro cisterne si ribaltarono: una di queste esplose, provocando gravi danni. La zona più colpita fu via Ponchielli. In quella occasione le vittime furono 32.
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