Sembra che trascorrere circa un anno sulla ISS abbia provocato nell'astronauta Scott Kelly modifiche al Dna. Lo stesso uomo di 53 anni è già stato più volte nello spazio ed è anche stato scelto per la missione "One Year in Space". Da li risultati che hanno lasciato nello stupore tantissimi scienziati, cambiamenti sui quali è giusto fermarsi a riflettere.

Ecco la spedizione fra le più discusse del secolo

Oltre ad essere stato sulla ISS molte volte, il Kelly è il comandante della spedizione spaziale sopracitata. L'interesse per la missione era fuori dall'ordinario, ma per quale motivo?

L'astronauta ha un fratello, Mark che svolge il suo stesso mestiere negli USA. Da li l'idea di osservare i cambiamenti derivanti dalla permanenza nello Spazio del corpo umano. Scott parti a marzo 2015, dopo essere stato sottoposto ad una serie di accertamenti ed esami in compagnia del fratello. Dopo la fine della missione, gli specialisti hanno nuovamente effettuato gli stessi controlli hai due fratelli, riscontrando però alcune differenze. Sono state infatti rivelate "differenze di espressione genica" ovvero modifiche al DNA ed ai processi nell'attività dei geni all'interno del corpo. In termini scientifici si parla di metilazione del DNA. Altre differenze trovate sono quelle nella lunghezze dei cromosomi dei gemelli.

Nonostante le differenze si tratta ancora di una prova riguardante un solo caso e dovrà essere supportata da altri per passare come un risultato fedele a verità.

Ecco i cambiamenti dei due fratelli astronauti

Studiando i telomeri dei gemelli è risultato che quelli di Scott sono "aumentati in dimensione " ed al ritorno sulla Terra sono nettamente più lunghi di quelli del fratello.

Gli studiosi non fiduciosi del primo esame hanno ripetuto i controlli ottenendo però lo stesso identico risultato. E' quasi certo che l'allungamento dei telomeri in questione sia causato da un meccanismo di difesa delle cellule in risposta allo stress. Da precisare che dopo il ritorno sulla Terra, l'astronauta nel giro di poco tempo ha manifestato un ritorno alle 'dimensioni' prima della partenza. Gli scienziati non sono riusciti a darsi una risposta e quasi sicuramente nel 2018 programmeranno un'altra simile spedizione.