Il Consiglio di Amministrazione, il 23 febbraio scorso, ha dato mandato all’amministratore delegato, Antonio Campo Dall’Orto, di applicare in via cautelativa, in attesa delle deliberazioni di governo e Commissione di Vigilanza, un tetto agli stipendi rai di 240mila euro lordi. Non solo a dipendenti collaboratori e consulenti esterni, ma anche agli artisti. Da quel momento è partito un profluvio di dichiarazioni, più o meno moderate, da parte di presunti vip, terrorizzati dall’idea di vedersi sforbiciare i loro principeschi guadagni. Ad essere messa a rischio, secondo loro, è la ‘libera concorrenza’.
La riscossione del canone miliardario, ovviamente, non rientra nel calcolo del presunto rischio per la Rai di finire fuori mercato. I nomi delle star del piccolo schermo interessate dalla riforma, se mai verrà confermata, sono, tra gli altri, quelli di Piero e Alberto Angela, Antonella Clerici, Carlo Conti, Fabio Fazio, Massimo Giletti, Flavio Insinna, Michele Santoro e Bruno Vespa. Ma leggiamo le reazioni a caldo di alcuni di loro.
Annunziata: ‘Trattati come ladri e delinquenti’
La prima a dire la sua è stata Lucia Annunziata. “Il mio contratto l’ha firmato l’azienda - sbotta la conduttrice di In Mezz’Ora, raggiunta dal Fatto quotidiano - e oggi mi colpisce vedere che quello stesso contratto è stato passato ai giornali come se fossimo dei ladri, dei delinquenti.
Senza nemmeno parlarci prima”. L’Annunziata, alla quale “non è andato giù essere trattata così”, promette di restare e di adeguarsi, ma rivendica la quantità e la complessità del lavoro svolto per la tv pubblica.
Il decano dei presentatori, Piero Angela, in Rai dal 1952, si permette addirittura di affermare che nella tv di Stato “ci lavoro gratis” perché, questa la sua motivazione, “con tutto quello che ha incassato con i miei programmi ha guadagnato molto più di quanto mi paga”.
Angela senior dice di trovarsi senza contratto al momento, anche se si è portato a casa, solo con l’ultimo contratto, 1 milione e 800mila euro in quattro anni. Alla domanda se potrebbe decidere di lasciare Mamma Rai in caso di approvazione del tetto, risponde enigmatico: “Non faccio mai programmi per il futuro”.
Un altro ‘dinosauro catodico’, Bruno Vespa, offre una visione quasi controcorrente della situazione.
“Credo che il CdA - dice all’Ansa l’eterno conduttore di Porta a Porta - abbia voluto in qualche modo invitare il ministero dell’Economia a una decisione di buon senso, se si vuole che la Rai resti nel mercato”. La vulgata comune, infatti, è che la tv pubblica possa andare fuori mercato, proprio perché abbandonata dai conduttori-star in cerca di più invitanti cachet. Si abbandona al pauperismo, invece, Massimo Giletti, il quale dichiara di percepire ‘solo’ 333mila euro lordi, più un non meglio specificato “conguaglio finale”. Sull’altezza del tetto “deve essere l’azienda a decidere - afferma il conduttore de L’Arena - deve valutare anche il contributo di immagine e pubblicità che portano conduttori e giornalisti. Poi ognuno di noi si adeguerà ed eventualmente deciderà” se andarsene o meno.