Elisabetta Sterni è una ragazza bresciana di 30 anni che ha scoperto la diffusione in rete di un suo video hard privato. In particolare il filmato della durata di pochi secondi è stato condiviso nelle chat di WhatsApp. La donna, che è una ragazza immagine oltre che una nota Pr, ha denunciato pubblicamente questo uso criminale delle sue immagini. Elisabetta, che è originaria di Brescia ma padovana d'adozione, ha deciso di utilizzare a sua volta i social, per denunciare la diffusione illegale di questo suo video privato.
Elisabetta Sterni: il messaggio su facebook
Così in particolare la pr ha scritto su facebook per sensibilizzare riguardo a questa tematica: "Nel video non sto facendo del male a nessuno o cose fuorilegge. La persona che lo ha messo in giro verrà punita. Ma volevo invitare a riflettere tutte le persone che lo hanno condiviso anche una sola volta".
Inevitabilmente il caso richiama alla memoria la vicenda di Tiziana Cantone, la ragazza 31enne che si è suicidata lo scorso settembre proprio a seguito della diffusione nel web di alcuni suoi video hot. A tal proposito la ragazza bresciana così ne ha commentato il caso: "Io ragiono, sono una persona forte, e questa cosa non mi ha per niente toccato, ma se fossi stata una persona come quella povera ragazza, voi in questo momento sareste colpevoli di qualcosa di molto, molto grave".
La Sterni sottolinea che fare un video con o per il proprio partner è qualcosa di comune tra le coppie, il problema nasce nel momento in cui questi filmati varcano la soglia dell'intimità della coppia, divenendo fruibili da parte di terzi.
Anche Diletta Liotta, che nel settembre scorso ha subito un episodio del genere, quando è stata ospite a Sanremo, intervistata da Carlo Conti, ha posto l'accento su quanto sia importante in queste situazioni andare a denunciare subito la violazione della propria privacy alla polizia.
Tuttavia, a dispetto del messaggio diffuso via social dalla pr bresciana, i ragazzi hanno provato a setacciare in rete i siti hard per trovare il link del video della ragazza. Questa morbosa curiosità purtroppo dimostra che il caso di Tiziana Cantone non ha insegnato nulla.