Un nuovo ciclone ha travolto il mondo del calcio. Sempre più frequenti sono le indagini che mostrano contatti più o meno serrati tra le società di calcio e componenti di clan mafiosi che si nascondono tra gli ultras. I contatti sarebbero dei più vari, dalla richiesta di biglietti gratis destinati al bagarinaggio alla gestione di servizi di catering.

Gestire il mondo ultras nel calcio non è mai stato semplice, ma le pretese oggi si sono affinate, e le conseguenze sono sempre estremamente gravi e imprevedibili.

L'indagine su Andrea Agnelli e la Juventus

A partire da un'inchiesta sulla Ndrangheta l'ex prefetto di Roma e attuale procuratore della Federazione Italiana Gioco Calcio avrebbe accusato la societa Juventus di intrattenere rapporti con i vertici della Ndrangheta. Nello specifico vertici della società Juventus avrebbero incontrato boss della Ndrangheta infiltrati nella curva juventina e avrebbero fornito loro biglietti omaggio da destinare al bagarinaggio.

"Agnelli incontra il boss" sono le parole attribuite a Pecoraro. Che però smentisce

L'inchiesta è passata alla Commissione Antimafia, che da tempo indagava sulla morte suicida di uno dei boss. Se la giustizia ordinaria ha ritenuto la società juventina estranea ai fatti, la Commissione Antimafia può riservarsi di ascoltare nuovamente i vertici della società campione d'Italia nella persona di Giuseppe Marotta, indicato dalla Juventus come persona informata sui fatti.

La Juventus stessa in un comunicato del 27 Gennaio scrive di essere pronta a collaborare nuovamente con la giustizia forte della certezza della propria estraneità ai fatti, come dimostrato anche in fase di giustizia ordinaria.

Martedì 7 Marzo vengono riportate dai grandi quotidiani delle parole (presunte) di Pecoraro rispetto al fatto che fosse lo stesso Andrea Agnelli a incontrare il boss.

Il presidente della Juventus smentisce celermente tramite Twitter, ma altrettanto celermente arriva la secca smentita dela FIGC. Pecoraro accusa chi ha riportato questa informazione, sostenendo di non aver mai mosso questa accusa nei confronti di Andrea Agnelli e sottolineando che l'audizione in cui il procuratore avrebbe detto queste parole era secretata e che fosse quindi pienamente scorretto riportare informazioni, per di più se non veritiere.

La Commissione Antimafia è ora impegnata nella lettura delle memorie difensive che la Juventus ha loro fornito e che, in sede di giustizia ordinaria, hanno portato alla archiviazione della accusa.

Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi.