Le ultime notizie sul delitto di Alatri ad oggi, venerdì 31 marzo, sono relative al clima ancora molto teso che si respira nella cittadina frusinate, dopo la tragedia della morte del povero Emanuele Morganti, vittima della tanto assurda quanto violenta aggressione del branco. Come pubblicato dal quotidiano 'Il Messaggero', il clima teso è rappresentato soprattutto dalla sete di vendetta che serpeggia ad Alatri: il Comune ha sentito il dovere di intervenire, invitando la popolazione a 'rifuggire la sete di vendetta', specialmente dopo le minacce agli avvocati e le voci che sono circolate in merito a possibili spedizioni punitive.

Ultime news delitto Alatri, venerdì 31 marzo: clima tesissimo, i due fratellastri messi in isolamento

Intanto, i due fratellastri fermati con l'accusa di essere tra i responsabili del pestaggio, sono stati posti in regime di isolamento nel carcere capitolino di Regina Coeli. A questo proposito, sono stati resi noti i risultati dell'autopsia effettuata sul corpo del povero Emanuele Morganti: l'esito ha confermato la brutalità estrema dell'aggressione subìta dal ventenne, colpito più volte al capo tanto da sfigurarlo in viso. Una violenza inaudita che ha provocato numerose ecchimosi, specialmente al volto.

Omicidio Alatri ultime notizie: ecco l'esito dell'autopsia sul corpo del povero Emanuele Morganti

L'Istituto di Medicina Legale della Sapienza ritiene che l'ultimo colpo, quello mortale, sia stato aggravato dalla caduta di Emanuele su un'auto parcheggiata: i rilevamenti, inoltre, hanno accertato che il povero ventenne non è riuscito nemmeno a difendersi, aggredito da dietro, bloccato e percosso violentemente dalla furia devastante dei suoi aguzzini.

Non sarebbe stato, dunque, un calcio o un pugno ad uccidere Emanuele ma un colpo violentissimo sferrato con un mezzo che, dal punto di vista medico-legale, viene definito come 'non naturale'.

Gli indizi portano alla chiave di ferro che impugnava Paolo Palmisani, una di quelle utilizzate per togliere i bulloni dalle ruote e al manganello rinvenuto all'interno dell'auto del buttafuori Damiano Bruni, indagato a piede libero.

Oltre ai due fermati per omicidio, Mario Castagnacci e Paolo Palmisani, sono indagati per rissa anche il papà di Mario, Franco Castagnacci e tutti e quattro gli addetti alla vigilanza del circolo "Mirò" intervenuti nell'assurda vicenda: il già citato Damiano Bruni, 26 anni, Manuel Capoccetta di 28 e Michael Ciotoli di 26 anni, tutti di Ceccano, oltre all'albanese Pietri Xhemal, 32 anni, residente a Ferentino.