Due tragedie in poche ore. Ancora una volta il dramma della disoccupazione ha portato, nella giornata di ieri, due uomini a togliersi la vita. Il primo, di 41 anni, le cui generalità non sono ancora note, ha deciso di farla finita buttandosi sotto il treno diretto a Venezia che non si ferma alla stazione di Rovigo. L’uomo, ha atteso il convoglio al binario 3 e si è gettato sui binari mentre il treno passava a circa 100 Km/h. Nella sua macchina, una Golf nera, sono stati rinvenuti dagli agenti della Polfer i suoi curricula.

Il secondo episodio, a San Bartolomeo a Mare in provincia di Imperia, ha visto un uomo di 38 anni togliersi la vita con un colpo di pistola alla testa.

Di fianco al cadavere è stata trovata una lettera che spiegava le motivazioni del gesto. A trovare il cadavere la ex fidanzata dell’ uomo, con la quale si erano lasciati da pochi mesi ma con cui, a quanto pare, continuavano a sentirsi.

Questi sono gli ultimi tragici episodi che hanno coinvolto membri della cosiddetta generazione invisibile, ossia quella fascia di disoccupati che hanno superato una certa età e che hanno estreme difficoltà a reinserirsi nel mondo del Lavoro perché non sono previsti bonus o sgravi per la loro assunzione.

Tragedie continue

A Natale, un libero professionista di 50 anni del Conselvano, rimasto senza lavoro, padre di una bimba di 2 mesi e che lottava da tempo contro una grave malattia si è ucciso a casa dei genitori che lo avevano ospitato per il pranzo di natale.

Solo pochi mesi prima anche Salvatore de Francesco di Marcianise, padre di due bimbe piccole, rimasto senza lavoro dopo la chiusura dell’ Ixfin ha deciso di togliersi la vita. Un caso simile anche nel novembre scorso anche in Umbria dove è stato un quarantreenne senza lavoro ne casa a togliersi la vita

Sono tragedie queste che non coinvolgono più solo over 30 e 40 ma anche giovanissimi che non riescono a intravedere la luce in fondo al tunnel.

Sempre a novembre, un ragazzo di appena 22 anni del padovano ha compiuto l’estremo gesto del suicidio dovuto a disperazione da mancanza di occupazione salutando gli amici con un messaggio su Whatsapp.