Questa è la storia di Zanabou, donna di 32 anni proveniente dalla Costa d'Avorio, e della piccola Oumoh, di soli quattro anni. E' una storia di fughe, migrazioni, distacchi e peripezie burocratiche che ieri finalmente ha trovato una lieta conclusione.

Chi sono Zanabou e Oumoh?

Per capire il dramma vissuto da queste due persone, è necessario raccontare la loro storia. Era la fine del 2016 quando Zanabou decide di lasciare la sua terra, anzi, di scappare, per salvare la figlioletta da una pratica terribile voluta dai suoi familiari, quella dell'infibulazione, che in Costa d'Avorio è tuttora attiva.

La meta della fuga della giovane migrante è la Tunisia, dove Zanabou può contare sulla presenza e il supporto di un'amica. Zanabou comprende che Tunisi può essere un luogo dove vivere stabilmente e serenamente, e decide allora di tornare - momentaneamente - in patria per prendere il passaporto e tutti i beni materiali lasciati a casa. L'amica della donna però, avendo trovato posto su un barcone di quelli che arrivano continuamente sulle nostre coste, decide di partire e non può far altro che portarsi anche Oumoh; come spesso accade ai barconi, l'imbarcazione naufraga e la piccola si ritrova così su un gommone di salvataggio che la porta a Lampedusa. Per giorni la bimba resta senza nome, è impossibile identificarla.

Viene portata a Palermo in una comunità di accoglienza.

Il riconoscimento e la svolta

A risolvere l'enigma sull'identità della piccola saranno un'altra bambina, Nassade, di 8 anni, che la riconosce grazie a una fotografia e aveva visto Oumoh a Lampedusa pochi giorni prima, e sua madre, che conosceva la mamma di Oumoh, e addirittura ne conservava il numero di telefono da quando l'aveva incrociata a Tunisi.

Da qui la telefonata a Zanabou e la conseguente esplosione di felicità di quest'ultima, che ormai temeva di aver perso la figlia per sempre. Ma il lieto fine non è ancora a portata di mano: a tenere Zanabou e Oumoh distanti si mette la burocrazia della Costa d'Avorio, che si rifiuta di concedere il passaporto alla donna; sono dovuti passare quattro mesi di sollecitazioni perchè le autorità ivoriane sbloccassero la situazione, fino al - definitivo, stavolta - lieto fine. Zanabou e Oumoh si sono potute finalmente riunire, e vivranno insieme nella comunità di accoglienza per migranti che per la piccola è ormai casa.