E' stato Jose Luis Gonzalez Meza, uno degli avvocati del boss della droga messicano a chiedere che il suo assistito, "El Chapo", venga deportato nel suo paese di origine dal quale è stato estradato il 20 gennaio scorso. L'avvocato prova a fare leva sulla politica del presidente Trump che mira ad espellere gli immigrati clandestini presenti negli Stati Uniti che hanno commesso atti criminali.

Joaquìn Guzmàn Loera, più noto con l'appellativo di "El Chapo", è considerato uno dei più pericolosi criminali di sempre, capo di una spietata organizzazione criminale dal nome Cartello di Sinaloa (prendendo il nome dallo stato messicano in cui ha la sua base) dedita da anni al traffico internazionale di droga.

El Chapo, considerato anche uno degli uomini più ricchi del mondo, ha un curriculm di criminale molto ricco di imprese tra cui, oltre a numerosi crimini sanguinari e guerre della droga, anche diversi arresti ed evasioni dalle carceri messicane. Il primo arresto fu nel 1993 con l'accusa di omicidio e traffico di droga ma riesce ad evadere dal carcere di Guadalajara dopo aver corrotto le guardie carcerarie. Successivamente viene arrestato nel 2014 e rinchiuso nel carcere di massima sicurezza el Altiplano vicino a Città del Messico ma dopo un anno riesce nuovamente ad evadere. Infine viene arrestato nel gennaio del 2016 per essere poi estradato, dopo un iter durato un anno, nelle più sicure carceri statunitensi.

Infatti il 20 gennaio 2017, proprio in concomitanza con l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, "El Chapo" Guzman, viene estradato dalle autorità messicane per essere processato negli Stati Uniti.

In queste ore l'avvocato del Chapo, Jose Luis Gonzales Mesa, si è presentato davanti all'ufficio del procuratore generale di Città del Messico con un cartello recante la scritta "Trump deporti il criminale El Chapo Guzman".

Quello su cui intende fare leva l'avvocato è proprio il giro di vite sugli immigrati che hanno commesso reati negli Stati Uniti, tra cui anche El Chapo che, secondo lo stesso avvocato, è stato estradato senza rispettare correttamente le procedure.

E' nota a tutti l'annosa questione delle difficoltà con le quali i governi sudamericani provano ad estradare i criminali nelle più sicure carceri statunitensi, questione che spesso ha compromesso la lotta al narcotraffico internazionale che dal Sud America è diretto proprio verso il Nord America. Che le politiche di Trump in tema di immigrazione possano ritorcersi contro gli stessi Stati Uniti al punto da fare clamorosi regali a pericolosi criminali e narcotrafficanti?