Irene Clennel, 53enne, è stata espulsa dalla Gran Bretagna perchè considerata irregolare nonostante i suoi 27 anni di matrimonio con un cittadino britannico. Madre di due figli e nonna, domenica è stata rispedita a Singapore senza avere la possibilità di parlare con suo marito e con un avvocato. La donna racconta al Buzzfeed la sua sconcertante storia.
La storia di Irene Clennel
Il buzzfeed notizie all'inizio di febbraio ha rivelato che la donna si trovava in un centro di detenzione di Duncavel , nel sud Lanarkshire, perchè il governo voleva trasferirla a Singapore.
Irene Clennel viveva in Gran Bretagna dal 1988, nel 1990 sposa John ed ottiene il permesso di residenza permanente. Da questo matrimonio nascono due figli, ed una nipote, tutti cittadini inglesi; la famiglia vive ad Edimburgo, a 150 miglia dal centro di detenzione. La donna tra il 2013 ed il 2015 trascorre molto tempo fuori dalla Gran Bretagna per assistere i suoi anziani genitori, poi deceduti. Perde così il suo permesso di soggiorno a tempo indeterminato e le viene assegnato un permesso di soggiorno temporaneo. Il lunedì mattina Irene avrebbe incontrato il nuovo avvocato per discutere del da farsi ma a sorpresa domenica gli agenti britannici preevano la Clennel dal centro di detenzione e l'accompagnano a Singapore.
Irene non ha potuto telefonare al suo avvocato, non ha potuto salutare la sua famiglia, è riuscita solo a parlare con il marito ammalato che lei assisteva. E' salita sull'aereo senza portafogli, vestiti, solo con 12 sterline.
La disperazione della donna e la sua denuncia
Irene non sa cosa fare, la sua famiglia è in Gran Bretagna, lei si sente britannica e, a Singapore, non ha più i genitori, una casa, sua sorella abita lontano.
Non ha denaro. I suoi "accompagnatori" le hanno consigliato di rivolgersi all'Oganizzazione internazionale per l'immigrazione quando atterra. Il marito, malato di cuore, è disperato, l'aveva vista il venerdì, quando era andato a farle visita al centro di detenzione. Irene crede che la sua rimozione forzata di domenica sia avvenuta per evitare che lei parlasse con il suo avvocato.
A suo favore è nata una campagna fondi, organizzata dalla cognata e dal giornale, per pagare le spese legali per un ricorso al Tribunale britannico da presentare entro 28 giorni. Finora sono state raccolte 38000 sterline. Intanto fa molto discutere la legge britannica che, anche alla luce di una recente sentenza della Corte Suprema, permette al partner di conservare il permesso di soggiorno indeterminato purchè la coppia dimostri di aver vissuto per molto tempo in terra britannica senza interruzione ed il coniuge britannico guadagni almeno 18600 sterline all'anno.