L'Arabia Saudita ha recentemente creato il Consiglio Delle donne e questo senza dubbio è considerato un grande passo per l'emancipazione femminile nel paese degli Al Saud. Per celebrare la nascita del Consiglio si è tenuta la prima riunione del "Qassim Girls Council" ma la sorpresa è stata che tutti i relatori e partecipanti erano uomini mentre le donne erano certamente invitate ad assistere al dibattito, ma solamente in video.

La condizione della donna in Arabia

L'Arabia Saudita e gli altri paesi arabi del Golfo risultano essere nei primi posti per le poche garanzie e i pochi diritti che sono concessi alle donne.

In Arabia vige un'interpretazione alquanto radicale dell'Islam sunnita che relega la donna ad essere non solo una proprietà esclusiva del marito ma, anche il fatto che essa non può assolutamente dissentire dallo stesso e spesso deve accettare anche maltrattamenti. In generale, negli ultimi anni si sta assistendo a una lenta presa di coscienza della situazione e ai tentativi delle donne arabe di lottare per i propri diritti ma la situazione è ancora allo stato embrionale.

L'Arabia, il maschilismo islamista e l'ipocrisia dell'Occidente 'progressista'

Come già detto, la condizione della donna in Arabia e in altri paesi islamisti è alquanto precaria e lontana dall'arrivare a degli standard minimi da un punto di vista umanitario e civile.

Eppure, nello stesso Occidente ancora dominato dal pensiero liberal e autoproclamato "progressista", tale condizione merita poca attenzione. Inoltre, in nome di un malcelato "terzomondismo" e dell'ideologia mondialista, non è assolutamente raro leggere e sentire la negazione di tali dati di fatto o addirittura la tolleranza del maschilismo e del sessismo di stampo islamista in quanto visto come fonte di "diversità" culturale.

D'altronde, è lo stesso Occidente liberal e "progressista" che minimizza la triste condizione della donna nei paesi islamisti e allo stesso tempo sostiene che l'unico "reale problema" delle donne occidentali e mondiali sarebbe il pur controverso Donald J. Trump.