Intervento dei militari del Raggruppamento campania, già impegnati nell'operazione "Strade sicure e Terra dei fuochi", nelle province di Caserta e Napoli, per prevenire lo sversamento di rifiuti e segnalare la presenza di roghi. Due persone sono state fermate e identificate durante l'attività di presidio nell'area di Maddaloni, nel Casertano, nei giorni scorsi. In azione sono entrati i militari del 21° Reggimento "Genio guastatori" di Caserta. I due avrebbero sversato, in un suolo pubblico, rifiuti derivanti da lavori di ristrutturazione edilizia.

Per entrambi anche sanzioni amministrative, elevate dagli agenti della Polizia municipale giunti sul posto immediatamente. Avviata, contestualmente, la pulizia dell'area.

Sversamento illegale di rifiuti e roghi

Altre persone sono state fermate dai militari dell'esercito a Castel Volturno, sempre nel Casertano, e a San Giuseppe Vesuviano, nel Napoletano. Anche in entrambi i casi è stato contestato lo sversamento illegale di rifiuti. Scattate, inevitabilmente, pure le sanzioni da parte della Polizia locale. A Casal di Principe, centro a poco più di venti chilometri da Caserta, e nuovamente a San Giuseppe Vesuviano sono stati scoperti roghi di cumuli di rifiuti di dimensioni tutt'altro che trascurabili.

Nei due casi, l'intervento dei militari si è rivelato estremamente importante per la messa in sicurezza delle zone interessate e la tempestiva richiesta d'intervento dei Vigili del fuoco per le operazioni di spegnimento. Prosegue, intanto, il presidio del territorio da parte dell'Esercito, insieme alle forze di polizia, per la prevenzione e il contrasto dei reati ambientali, con la principale finalità di garantire un ambiente sicuro e sano alle popolazioni.

Quell'espressione usata per la prima volta nel 2003

Per "Terra dei fuochi" s'intende un'ampia area che si estende fra la provincia di Napoli e quella di Caserta, nota per il massiccio numero di roghi di rifiuti, i cui fumi diffondono sostanze nocive nelle zone circostanti. Si tratta di un territorio di oltre mille chilometri quadrati, che comprende cinquantasette comuni, nei quali risiedono complessivamente oltre 2 milioni e mezzo di abitanti.

Oltre trenta i centri situati nella provincia di Napoli, i restanti in quella di Caserta. L'espressione "Terra dei fuochi" apparve per la prima volta circa quattordici anni fa, nel 2003, nel Rapporto Ecomafie curato da Legambiente. Un lavoro di ricerca e analisi, un atto di denuncia, quel rapporto riguardante - a livello nazionale - non solo traffici illegali di rifiuti e abusivismo edilizio, anche combattimenti clandestini tra cani e saccheggio di beni archeologici, commercio illegale di specie protette e quello di legname pregiato. Storie di "aggressione" alle risorse ambientali del Paese. A quell'iniziativa, coordinata dall'Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente, collaborarono Direzione investigativa antimafia, Arma dei carabinieri, Guardia di finanza, Polizia di Stato, Corpo forestale dello Stato e delle Regioni a statuto speciale, Capitanerie di porto, il Cresme per la parte relativa all'abusivismo edilizio, magistrati e avvocati.