Misteriosa morte nell'Aretino. Una 20enne di origini marocchine, ma ben integrata in Italia, è stata ritrovata senza vita in una villetta presa in affitto da due magrebini trentenni. I carabinieri hanno avviato le indagini e, attualmente, l'ipotesi più accreditata è quella di morte per overdose da stupefacenti. Nell'appartamento i militari hanno trovato molti indizi che fanno pensare ad un decesso causato da un mix di droga e antidepressivi. La vittima si chiamava Sa-Ra Smahi ed era di Sansepolcro, dove viveva con la sua famiglia.

Si era recata in un centro di recupero per tossicodipendenti

Martedì prossimo verrà eseguito l'esame autoptico sul cadavere della marocchina trovata nuda ed esanime in una villa di Cesa, presa in affitto da due trentenni. Gli investigatori non escludono che siano stati proprio questi ultimi a fornire l'eroina killer alla ventenne. Entrambi, probabilmente, hanno cercato di rianimare la ragazza dopo averla vista riversa sul pavimento ma, una volta accortisi che ormai non c'era più nulla da fare, avrebbero preferito darsi alla fuga che, quasi certamente, non durerà molto.

Le forze dell'ordine sanno tutto di loro, visto che hanno precedenti legati allo spaccio di stupefacenti. La Smahi era molto conosciuta a Sansepolcro: aveva lavorato anche come modella in diversi negozi della cittadina.

Era una brava ragazza che, però, aveva problemi di droga. Recentemente si era anche recata in un centro di recupero a Città di Castello.

Il decesso dopo la doccia

Una volta entrati nella villetta presa in affitto dai due trentenni fuggitivi, i carabinieri hanno scoperto il cadavere della marocchina e un certo caos all'interno della casa.

La ragazza, prima di morire, si era fatta una doccia e si era depilata: i militari, infatti, hanno rinvenuto peli ascellari e pubici nel bagno. Inoltre c'erano diverse confezioni di antidepressivi e due siringhe. Per questo motivo, gli investigatori sospettano che la ventenne abbia assunto anche dell'eroina. Probabilmente è stata stroncata da un mix fatale di droga e antidepressivi: sarà l'autopsia a confermarlo o meno.

Sul corpo della Smahi non sono stati rinvenuti segni di violenza, solamente un arrossamento sul collo che fa pensare ad un tentativo di rianimazione da parte dei trentenni nordafricani che erano con lei.