I mille colori della legalità invadono i vicoli di Locri, zona della "Ndrangheta", dove stamattina c'è stato il corteo organizzato dall'Associazione Libera di Don Luigi Ciotti contro le mafie. "I morti vivi", li chiama così Don Ciotti tutti quelli che vivono nell'omertà e nel silenzio.
La giornata della memoria
Oggi però è la giornata della memoria della cultura e della vita, ricorda il presidente di Libera. Più di 20.000 persone in strada a due passi da dove ieri, alla vigilia della manifestazione, sono apparse le scritte minacciose "più lavoro e meno sbirri, Don Ciotti sbirro".
Ad ascoltare Don Ciotti ci sono i familiari delle quasi mille vittime della criminalità organizzata, i sindaci di decine di paesi, decine di bambini migranti giunti in Italia a bordo dei barconi hanno in mano la bandiera della pace e poi centinaia di studenti arrivata da tutta la Calabria, ma anche da tutta Italia.
Don Ciotti cita Corrado Alvaro
Ed è a loro che spesso si rivolge Don Ciotti: "non dobbiamo pensare solo al loro futuro, ma anche al loro presente", subito dopo il monito alle istituzioni affinché combattano la corruzione, terreno fertile dell'illegalità. E poi la citazione di Corrado Alvaro, scrittore nato a San Luca, rocca forte della 'Ndrangheta: "abbiamo il diritto di sapere non solo ciò che i rappresentanti del popolo hanno in testa", scrisse Alvaro "ma anche quello che hanno in tasca".
Scuola e lavoro come antidoto, lotta alla corruzione e all'omertà che uccide verità e speranza. Suonano forti le parole di Don Ciotti quando dice "se c'è qualcuno che non ha onore, quello è proprio il mafioso". L'ha detto anche il Presidente Mattarella due giorni fa nello stadio di Locri, parole che da queste parti non si sentivano da tanto tempo.
In piazza a Locri c'erano anche alcuni esponenti della politica e e delle istituzioni, come il presidente della Camera, Laura Boldrini e del Senato, Pietro Grasso. Alla fine della cerimonia Don Ciotti ha voluto rivolgere un saluto alla mamma di Ilaria Alpi: "non ti lasceremo sola, la tua stanchezza non sarà rassegnazione".