È successo domenica 26 febbraio, verso le ore 22:40 di sera nella Piazza Trento e Trieste, in pieno centro città di Monza. Alcuni ragazzini stavano facendo 'quattro tiri al pallone', quando sono intervenuti gli agenti della polizia municipali a decretare il fischio finale. Si sa che le piazze sono luoghi storici di incontro e di socializzazione delle persone, in particolare dei ragazzi più giovani, che le ravvivano con la loro presenza e i loro schiamazzi. È supponibile che in qualsiasi zona d'Italia, qualsiasi piazza, in un qualche momento abbia visto dei ragazzi rincorrersi, fare schiamazzi o intrattenersi improvvisando quattro passaggi a calcio.
Alcuni passaggi a calcio e scatta la multa
Generalmente vedere dei ragazzi giovani che, al posto di prendere le vie oscure della devianza (alcol, droghe, gioco d'azzardo, criminalità) a cui sempre più spesso sono esposti, giocano in modo salutare al pallone, anche se in un luogo non principalmente adibito a questo sport come può essere una piazza, potrebbe suscitare un qualcosa di simile ad allegria, felicità e spensieratezza. Potrebbe portare anche chi giovanissimo non lo è più a ricondurre la propria mente alla spensierata giovinezza.
Oggi non sembra essere così, o almeno non sembra esserlo in quel di Monza, dove domenica sera ad interrompere il gioco non sono stati, come a volte accade negli stadi professionali, facinorosi spettatori, ma le forze dell'ordine.
Gli agenti della polizia locale sono intervenuti dopo essere stati sollecitati da alcuni cittadini che lamentavano la presenza di schiamazzi che disturbavano la loro quiete serale.
Arrivati sul posto gli agenti hanno subito interrotto il gioco dei dieci ragazzini e, nonostante questi sostenessero di non fare nulla di male e di non recare alcun fastidio a nessuno, per uno di loro individuato come proprietario del pallone è scattata la multa dell'importo di 51€ per aver violato il Regolamento di Polizia Urbana.
L'articolo 25 di tale regolamento è infatti intitolato 'divieto di giochi sul suolo pubblico'. Infine non resta che da chiedersi se, forse, multare dei ragazzini perché esercitano ciò che è l'attività caratteristica della loro adolescenza, ovvero giocare e socializzare, non sia un provvedimento eccessivo.