Non ce l'ha fatta Emanuele Morganti, morto ieri a soli 20 anni dopo oltre 36 ore di agonia, per aver subito un pestaggio violentissimo da parte di un gruppo di coetanei, nella notte tra venerdì e sabato fuori da un locale di Alatri, in provincia di Frosinone.

La lite, scaturita all'interno del 'Mirò club' per difendere la fidanzata dalle pesanti avances di un coetaneo ubriaco, forse un albanese, è poi degenerata all'esterno fino alla barbarica aggressione di tanti contro uno solo.

Emanuele è arrivato in eliambulanza al policlinico Umberto I di Roma in condizioni già disperate per fratture multiple al cranio ed emorragia cerebrale.

I medici che l'hanno operato non sono riusciti a salvarlo. Dolore, rabbia, sconcerto dilagano sui social: la comunità di Alatri ora è sotto choc, gli amici chiedono sia fatta giustizia. I genitori hanno deciso di donare gli organi.

Alatri, una comunità sotto choc

La pagina Facebook ufficiale del comune di Alatri è interamente dedicata a Emanuele. Sulla copertina c'è una foto del ragazzo con l'abbreviazione R.I.P., riposa in pace.

In un post il primo cittadino, Giuseppe Morini, sindaco di Alatri, denuncia la barbarie, l'omertà di chi era presente, ha visto e non ha fatto niente per aiutare Emanuele; e un appello affinché chi sa, chi ha visto, parli. "Emanuele poteva essere il figlio, fratello, amico di chiunque", si legge.

Sarà proclamato il lutto cittadino.

I genitori hanno deciso di donare gli organi

Ancora la pagina Facebook istituzionale del comune di Alatri annuncia che i genitori del ragazzo, Giuseppe e Lucia Morganti, hanno deciso di donare gli organi del figlio. Sono tanti i messaggi di condoglianze e solidarietà rivolti a loro. C'è chi parla di "un grande dono; di un grande gesto di grande amore e umanità di fronte a un atto di malvagità inaudita".

E chi commenta scrivendo che "il comune oltre a proclamare il lutto cittadino, debba costituirsi parte civile contro i colpevoli. Un utente ha scritto: "Emanuele vivrà in tutte le persone che grazie al nobile gesto dei genitori che condivido pienamente, potranno avere una vita migliore grazie ai suoi organi. Massimo rispetto riposa in pace".

Alatri: la rabbia, il dolore e l'indignazione esplodono su Twitter

L'account Twitter del comune di Alatri è inondato in queste ore di messaggi, commenti, testimonianze, sfoghi. La comunità sotto choc reagisce chiedendo giustizia per Emanuele perché non si può morire a 20 anni così, come scrivono in tanti.

C'è chi chiede punizioni esemplari, ergastolo a vita per i responsabili del brutale assasinio compiuto a furia di calci, pugni, e poi con un oggetto che potrebbe essere una spranga di ferro o una chiave inglese. C'è chi punta l'accento sul dilagare di droghe e sostanze stupefacenti, specialmente la cocaina, tra i giovani e i giovanissimi.

Dj Aniceto, Emanuele figlio di tutti noi massacrato da assassini

Ci sono poi i tweet e un post sulla sua pagina Facebook, di un esperto di discoteche e fenomeni giovanili, dj Aniceto, anche conosciuto come dj antidroga che invoca leggi più severe.

Le indagini dei carabinieri

I carabinieri del Reparto operativo di Frosinone e del nucleo investigativo della compagnia di Alatri, coordinati dal maggiore Antonio Contente, stanno interrogando in queste ore decine di ragazzi per ricostruire l'accaduto e risalire ai responsabili dell'omicidio. Ci sarebbero già alcuni sospettati, tutti più o meno coetanei della vittima.

Intanto la fiaccolata contro la violenza che doveva svolgersi ieri è stata rinviata per la troppa tensione in città.