Vivere bene non dipende dalla latitudine, dalle ore di luce e di sole, dal clima o dalle temperature. Il paese più felice al mondo, infatti, è la Norvegia, che ha scalzato dal primo posto la Danimarca. Ma comunque sono i paesi nordici a primeggiare nella classifica della felicità.

Lo dice il World Happiness Report 2017, una classifica che ogni anno viene divulgata nella Giornata Internazionale della Felicità, che cade il 20 marzo, nel quadro del programma mondiale lanciato dalle Nazioni Unite nel 2012. A fare la felicità di un Paese sono sei parametri, personali e sociali insieme: il rapporto tempo libero/reddito; l'aspettativa di vita in buona salute; l'assistenza sociale o di qualcuno su cui poter contare nei momenti difficili; la generosità; la libertà; la fuducia intesa come percezione di assenza di corruzione nelle imprese e al governo, In base a questi misuratori la Norvegia è prima quest'anno; la Repubblica centroafricana ultima, essendo il paese più infelice; l'Italia è al 48 esimo posto, dopo Uzbekistan e appena davanti la Russia.

Il paese più felice del mondo non lo è per le ore di sole garantite

A dispetto di luoghi comuni e credenze, a fare la felicità di un Paese non è il clima né la luce o le ore di sole e, viceversa, lunghe ore di buio e lunghe notti invernali non sono sinonimo di infelicità e depressione collettiva. Infatti non solo la Norvegia ha conquistato il primo posto nella classifica, (era al quarto posto nel 2006), ma nella top ten ci sono altri paesi nordici: seconda la Danimarca e terza l' Islanda; quarta è la Svizzera; seguono Finlanda, Olanda, Canada, Nuova Zelanda, Australia e Svezia. Paesi dove poter vivere una vita felice per il basso livello di corruzione e il buon funzionamento dei servizi.

La ricerca

La ricerca si basa su interviste che vengono fatte ogni anno a mille persone di 156 paesi nel mondo. Salute, reddito, buon governo, protezione dell'ambiente, sono alcuni dei parametri fondamentali per arrivare al risultato finale. La percezione della felicità non è legata solo al prodotto interno lordo, o alla ricchezza economica di una nazione, tant'è che nel report si legge che in Cina, che si piazza al 79 esimo posto, nonostante la crescita del reddito pro capite, non sono più felici di 25 anni fa.

E gli Usa sono precipitati dal terzo al 14 esimo posto per il declino del sostegno sociale e un'aumentata corruzione. Si tratta degli stessi fattori che, valorizzati, spiegano il successo dei paesi nordici.

Norvegia, felicità è un uso sapiente del petrolio

La Norvegia stravince non a causa della sua ricchezza petrolifera, ma a dispetto di essa.

In questo paese le politiche ambientali sono un must, un'eccellenza. Si veda la produzione di petrolio: pur essendone ricca, la Norvegia ha scelto di produrne con un'estrazione lenta e investire il ricavato di questa ricchezza per il futuro, anziché spenderla nell'immediato.

In questo modo il Paese si è separato dal cosiddetto ciclo di 'boom and bust', ossia crescita veloce e crisi severa che ha colpito altri paesi petroliferi. La classifica è stata stilata da tre ricercatori indipendenti: John Helliwell, Richard Layard e Jeffrey Sachs. Addio sole, pizza, mandolino, addio luoghi comuni, se ancora fossero sopravvissuti. L'Italia avrà molto lavoro da fare anche solo per tentare di scalare la classifica.