Un caso che ha scosso Roma: Zhang Yao, la giovane studentessa cinese vittima di uno scippo da parte di due rom, morì sbalzata da un treno in corsa alla stazione di Tor di Sapienza nel tentativo di inseguirli e recuperare le sue cose. Era il 5 dicembre 2016. In queste ore è giunta la notizia che entrambi gli imputati hanno patteggiato la pena di 2 anni e 1 anno e mezzo: uno libero e l'altro ai domiciliari, non finiranno in carcere.
Liberi i due rom
Non sconteranno alcuna pena in carcere i due rom colpevoli di aver scippato la studentessa cinese a Roma.
Entrambi hanno scelto il patteggiamento e solo uno di loro si trova ai domiciliari, ma per effetto di precedenti penali non legati alla morte di Zhang Yao. L'accusa formalizzata era quella di furto con strappo, causa della folle corsa della giovane dietro i due nel tentativo di riprendersi ciò che le apparteneva. La ragazza, studentessa di Belle Arti, subito dopo essersi accorta dello scippo aveva iniziato a correre dietro i ladri. Una corsa contro il tempo che l'ha portata a morire sui binari della stazione Tor di Sapienza. Il suo corpo fu recuperato alcuni giorni dopo, in seguito alle ricerche attivate dalla segnalazione di un'amica con cui Zhang era al telefono, proprio negli istanti del furto.
La sentenza e le parole del legale
La sentenza emessa oggi dal gup, Tamara de Amicis, riguarda i due giovani ventenni Seferovic Sherif e Gianfranco Ramovic, nomadi residenti nel campo di via Salviati. Un terzo scippatore, 16enne, aveva ricevuto una denuncia per l'accaduto. I tre erano fuggiti all'estero.
L'avvocato Gianfranco Nicolini, difensore di Sherif (l'imputato libero), ha così commentato: "A fronte di quanto accaduto il ragazzo ha tenuto un comportamento corretto, rientrando in Italia e assumendosi le proprie responsabilità di fronte alla giustizia".
Poco prima di essere scippata, la giovane si trovava nell'Ufficio immigrazione della questura per il rinnovo del suo permesso, necessario a restare nel Paese per continuare i suoi studi nel campo della moda.