Il killer di Budrio, Igor Vaclavic, soprannominato Igor il russo, sebbene sia di origine serba, è ancora in libertà. Ricercato per gli omicidi di Davide Fabbri a Budrio (Bologna), avvenuto la sera del primo aprile e di Valerio Verri, ucciso sabato scorso, a Portomaggiore (Ferrara), si è nascosto nelle campagne del Ferrarese. ll responsabile delle ricerche, comandante Tullio Del Sette, ha spiegato che il criminiale, pericoloso e armato, ricercato in Serbia per violenze sessuali, potrebbe essere in una zona circoscritta di poche decine di km quadrati.
Sulle sue tracce vi sono centinaia di uomini, coordinati dalla caserma di Molinella, base delle operazioni.
Intanto, gli esiti balistici provano che le due vittime sono state uccise dalla stessa arma, una Smith&Wesson 9x21. Il fuggiasco avrebbe anche una seconda arma. Gli inquirenti hanno interrogato diversi conoscenti del latitante, per mettere a fuoco le sue abitudini e cercare di anticiparne le mosse
Ci sarebbero, secondo delle prime indagini e ricostruzioni, delle sue tracce nei boschi, testimoniati dalla presenza di buche e tane scavate nel terreno. ll cerchio si sta comunque stringendo, sebbene da sottolineare pure che secondo un ex maresciallo dei carabinieri, esperto di tecniche di sopravvivenza, nonostante il killer nonostante si trovi in una zona impervia potrebbe resistere ancora un mese, tutto dipende dalla sua abilità di rendere potabile l'acqua e trovare cibi o piante commestibili.
La biografia dell'omicida
Alle spalle ha un'accusa di stupro, è giunto in Italia dall'ex Jugoslavia per formare una banda dedita alle rapine in Emilia e ha già avuto dei precedenti: fermato dieci anni fa da seguito di una tentata rapina.
Sconta 2 anni di detenzione a Ferrara, per uscire nel settembre 2010 e diventa rapinatore seriale.
Altra condanna: questa volta 5 anni, nel maggio del 2011. Torna in carcere e qui incontra il cappellano Don Antonio Bentivoglio, Secondo la versione del parroco, Igor è stato un "detenuto modello". Ha fatto pure il chierichetto e sempre disponibile con tutti a dare una mano. La pena sarebbe dovuta finire l'11 marzo 2016, ma Igor esce un anno prima per buona condotta.
Colpito da un decreto di espulsione non viene estradato a causa del problema con il suo passaporto, probabilmente falso. Infatti due Paesi, tra i quali Uzbekistan e Russia non lo riconoscono come loro cittadino e per questo motivo gli è stata data la possibilità di rimanere nel nostro Paese, libero di rapinare e uccidere.