La famosa "piazzetta" di capri, che da sempre è protagonista di eventi mondani e glamour e si pone come luogo dominato da un grande senso di eleganza e raffinatezza, durante lo scorso fine settimana si è ritrovata suo malgrado ad essere teatro di una singolare vicenda, che ha visto protagonista un turista di sessantatre anni napoletano; colpito da una improvvisa impellenza, l'uomo ha urinato davanti a tutti. Il suo gesto però non è passato inosservato a una pattuglia di carabinieri, che ha deciso di sanzionare il sessantatreenne con una pesantissima multa.

Il fattaccio è avvenuto in pieno centro isolano, tra via Vittorio Emanuele e Piazzetta Quisisana. Il vacanziere, che, come era solito fare spesso - tanto da essere anche abbastanza conosciuto sull'isola - stava trascorrendo qualche giorno di relax a Capri, avrebbe commesso il "fattaccio" poco prima di mezzanotte in pieno centro, tra la via Vittorio Emanuele e la Piazzetta Quisisana, là dove si trovano le griffes più importanti con le loro boutiques. Tra tutte le presenti, la vetrina rimasta "colpita" è quella della nota catena di gioielli Swarovski, sulla quale l'uomo avrebbe appunto urinato, incurante del contemporaneo e continuo afflusso di persone, e convinto evidentemente di poterla fare franca.

Ma la presenza di una pattuglia di carabinieri, impegnata in un servizio di ronda notturna e di monitoraggio a scopo di sicurezza proprio in quella zona, ha impedito che lo sgradevole gesto rimanesse impunito. Multa pesantissima per il turista: tremila euro. La "marachella" è stata quindi facilmente colta in flagranza; l'uomo, dopo essere stato duramente redarguito dai carabinieri e avere ricevuto l'ordine di rivestirsi immediatamente, si è ritrovato con una salatissima sanzione di tremila euro.

Il reato contestatogli è il compimento di atti contrari alla pubblica decenza. A parziale consolazione del turista napoletano va detto che la sanzione avrebbe potuto essere assai più dura. Una recente riforma - gennaio 2016 - ha infatti depenalizzato i reati ascrivibili a quell'area della giurisprudenza, convertendoli da reato vero e proprio a illecito amministrativo.

Se invece non ci fosse stata la depenalizzazione, la sanzione avrebbe potuto essere assai più pesante: per una situazione di reato di "formula piena", si oscilla da un minimo di cinque mila euro fino a un massimo di dieci mila euro.