E' stato rinchiuso dentro i bagni di un famoso centro commerciale palermitano e costretto ad avere più rapporti sessuali. Vittima di questa mostruosa vicenda è stato un giovane disabile di 23 anni con un ritardo mentale che si è recato al centro commerciale Forum di Palermo da solo. Nel momento in cui ha sentito l'esigenza di andare in bagno, alcuni uomini hanno abusato di lui. Il ragazzo 23enne ha raccontato immediatamente tutto alla polizia e denunciato tre uomini (24 anni, 47 anni e 64 anni), i quali, dopo aver violentato il ragazzo disabile, hanno concluso il raid umiliandolo urinandogli in testa.

La denuncia ai violentatori

La polizia palermitana, dopo aver sentito dal giovane ragazzo disabile la sua versione dei fatti, ha immediatamente rintracciato i tre uomini e sono stati sentiti dagli investigatori. I tre violentatori hanno confessato l'atto sessuale nei confronti del disabile e sono stati denunciati, a piede libero, per violenza sessuale aggravata.

I commenti e il disgusto sui social

Nei social network non si parla d'altro. Questo grave fatto di cronaca a Palermo ha scatenato l'ira e il disgusto della popolazione palermitana, la quale si chiede il come sia possibile che questi tre violentatori siano stati solo denunciati e non arrestati. La decisione presa dalla polizia siciliana fa discutere ed indigna il popolo del web, il quale esprime il proprio disappunto sulla risoluzione della vicenda: come si fa a non arrestarli dopo che hanno violentato il ragazzo ed urinatogli addosso?

Sono stati tantissimi che hanno affermato che la legge italiana non aiuta in queste situazioni e che dovrebbe, invece, tutelare le persone che subiscono violenza sessuale. Una signora ha commentato affermando: 'come è possibile che il giudice o il magistrato che ha seguito la drammatica vicenda, non abbia dato la massima pena ai tre uomini?

Io gli avrei dato la pena di morte!'. Tra i commenti c'è chi, come questa signora, afferma che se fosse stato un parente del giudice a subire una violenza sessuale allora forse ci sarebbe stata giustizia. Ma per chi è parente 'di nessuno' i giudici e i magistrati non si preoccupano di proteggere la persona che è stata abusata sessualmente.

Questa assurdità della legge italiana che non tutela chi subisce una violenza, ma chi invece è un assassino, non fa altro che istigare a farsi giustizia da soli, ovviamente a discapito proprio. C'è chi invoca di chiuderli e buttare la chiave, chi afferma che dovrebbero essere frustati a dovere, chi propone l'isolamento a vita e chi, invece, crede che la fucilazione e la pena di morte sia l'unica soluzione. Tutti commenti che non fanno altro che destare preoccupazione perché fanno notare che esiste, ancora oggi, una distanza esorbitante tra i cittadini e lo Stato che dovrebbe proteggerli, ma che invece non sembra tutelare nessuno.