Alcuni video pubblicati dai media russi lunedì pomeriggio mostravano le immagini di un uomo con la barba lunga, un copricapo e la pelle leggermente scura, ripreso dalle telecamere di sicurezza della metropolitana di San Pietroburgo mentre stava entrando in stazione. Si pensava fosse lui l’ autore dell’ attentato Kamikaze. Ma non è così, infatti l’ uomo in questione si è presentato di sua spontanea volontà dalle forze dell’ordine smentendo le accuse che lo ritenevano colpevole.

Il vero autore della strage sembra essere il ventiduenne Akbarzhon Jalilov.

Il DNA dell’ uomo, i cui resti sono stati rinvenuti nel terzo vagone della metropolitana della linea blu, è stato rinvenuto sulla borsa abbandonata dove era riposto l’ ordigno rimasto inesploso trovato all’ interno della stazione di Ploshchad Vosstania. Akbarzhon Jalilov era nato in Osh, una città nel sud Kyrgyzstan, il 1° aprile 1995, ma ha vissuto per sei anni in Russia così da poter prendere la cittadinanza. Il controllo sul DNA incrociato a quello delle telecamere di sicurezza fanno di Akbarzhon Jalilov il colpevole della strage.

Gli investigatori stanno indagando anche sulla possibilità della presenza di altri complici che avrebbero potuto innescare a distanza la bomba, forse con un cellulare.

Al momento l'attenzione si è posata su un ragazzo ed una ragazza provenienti dall'Asia Centrale . Il Ministero della Salute della Russia ha comunicato che le vittime al momento sono salite a 14. Le persone che sono morte sul colpo ammontavano ad 11, una persona è deceduta durante il trasporto in ambulanza mentre altre due sono morte in ospedale.

La conta dei feriti sale invece a 49.

L’ attentato si è verificato lunedì dopo che il treno della metropolitana del centro di San Pietroburgo aveva lasciato la stazione di Sennaya Ploshchad. L’ autista del treno, Alexander Kaverin, racconta del forte boato che ha sentito e della polvere che si è alzata in un attimo; egli ha preso la decisione, in base alle regole impartite per queste emergenze, di proseguire verso Tekhnologicheskii Institut, la stazione successiva, per poter facilitare l’ evacuazione dei passeggeri dalle carrozze.