Il recente attentato in Francia, oltre a sottoporci a una naturale ondata di sgomento, vicinanza solidale, partecipazione unita a una continua regressione della sicurezza percepita, evidenzia l’emergere di alcuni elementi che vanno analizzati per comprendere meglio quello che sta accadendo intorno a noi, minacciando costantemente la nostra quotidianità.

In primo luogo si ripete il modus operandi dei “lupi solitari”, come Karim Cheurfi, un fenomeno meno monitorabile che attua una sorta di terrorismo “low cost” dove l’investimento umano e finanziario è relativo ma l’effetto è drammaticamente devastante e soprattutto mediaticamente ugualmente visibile.

La Francia si ritrova di nuovo vittima di un attacco terroristico nel giro pochi mesi, circostanza che evidenzia nuovamente la debolezza preventiva, sostanziale della sua intelligence, troppe volte sembrata una realtà inefficace e controproducente, dato che il terrorista, un ex detenuto, sembra fosse già segnalato come pericoloso anche se non radicalizzato.

Radicalizzazione e guerriglia

Altro punto fondamentale: il processo di radicalizzazione alla causa jihadista che può essere avvenuta in carcere, grande agenzia di socializzazione per il reclutamento, o nelle periferie parigine dove i musulmani di seconda o terza generazione vivono l’esclusione e il disagio sociale, e da tutto questo vogliono riscattarsi, in molti casi, abbracciando il fanatismo.

Inoltre gli attentati possono essere interpretati anche come atti di guerriglia in Europa dopo che l’Isis, che si affretta a rivendicarli, perde continuamente terreno nella regione mediorientale, soprattutto in Siria, vedendo molto ridimensionata l’estensione del califfato negli ultimi mesi, tanto che gli analisti internazionali paventano un’alleanza con Al Qaeda in quell’area.

E infine non dimentichiamo che la coincidenza temporale tra l’attentato e il voto in Francia appare quasi un drammatico colpo di scena per alimentare ulteriormente il forte vento ultradestrorso che negli ultimi anni soffia con vigore nel centro Europa.

Ecco questi sono solo alcuni dei punti su cui focalizzare la nostra attenzione per cercare di comprendere un fenomeno come quello terroristico che ogni volta muta, si evolve, diventando sempre meno prevedibile, lasciandoci però sempre senza parole.