L'incontro tra le fedi non è mai stato facile. Ma le divisioni create dal velo islamico sembrano insanabili. E' storia recente l'arresto del padre originario del Kosovo e immigrato in Italia da tempo a seguito della denuncia partita da una scuola della provincia di Siena. La figlia, tredicenne, sarebbe stata picchiata violentemente dal padre, perché si rifiutava di portare il velo. Non solo. Secondo quanto riporta Michele Bocci su Republica di mercoledì 12 aprile, il padre, radicalizzatosi negli ultimi 8 mesi, "obbligava la figlia non solo a portare il velo, ma anche a studiare il Corano e la lingua araba; la teneva in isolamento e la picchiava, perché gli disubbidiva." La ragazza, dopo la denuncia partita dalla scuola, è stata tolta ai genitori ed è ora affidata a una struttura protetta per minori.

Le storie di violenza perpetrata in famiglie di fede islamica sono infinite anche in Italia. Eppure il desiderio di abbattere il muro di divisioni tra le due fedi - quella musulmana e quella cristiana - è forte. Ancora prevalgono tuttavia i preconcetti e le paure. I muri di Trump non aiutano a creare possibilità di dialogo e confronto; e men che meno gli attacchi continui rivendicati dai fondamentalisti islamici.

Sherin Khankan e la sua idea sul velo islamico: il suo esempio

In un articolo su Vanity Fair di aprile, Monica Coviello riporta la sua intervista a Sherin Khankan, musulmana, danese e figlia di madre finlandese e padre siriano. E' grazie a lui che è nata in Danimarca, dove lui si è rifugiato negli anni '60, scappando dalla Siria da dissidente.

Khankan ha 42 anni e vive a Copenaghen, dove conduce la preghiera islamica nella moschea e tra i suoi obiettivi c'è la messa in discussione dell'interpretazione patriarcale dell'Islam e la lotta contro l'islamofobia. Il 2 aprile scorso Sherin, che non porta il velo islamico, è stata invitata a Torino per parlare su un tema a lei caro.

La sua dissertazione ha avuto per titolo "Donne e religioni: emancipazione e oppressione." Sebbene lei non indossi l'hijab, ci tiene a sottolineare il fatto che per i musulmani esso sia metafora di "semplicità."

La cronaca non tranquillizza

In realtà i fatti di cronaca non ci tranquillizzano molto in questo senso, eppure la Khankan nella moschea rispetta sia chi indossa il velo, sia chi non lo fa.

Interrogata sul tema delle fede, e nello specifico sull'educazione da dare ai figli in questo senso, risponde che "la fede viene da dentro, non si può imporre." Lei stessa è musulmana per scelta, mentre sua madre è cristiana. Sul terrorismo, dice che "non ha né nazionalità né religione." Mentre rispetto alla paura verso l'Islam, Sherin fa trapelare un senso di impotenza. I musulmani sono i primi ad essere colpiti dagli attentati terroristici. Ma il suo stile di vita è un esempio che una convivenza tra fedi diverse è possibile.