L'indiziato dell'omicidio del barista bolognese Davide Fabbri avrebbe colpito ancora una volta. Per le forze dell'ordine sarebbe stato sempre il 41enne Igor Vaclavic l'autore dell'uccisione di un volontario guardiapesca e del ferimento di una guardia provinciale, in provincia di Ferrara. Vaclavic era stato individuato in un posto di blocco allestito tra Marmorta e Molinella, nel Bolognese, ma, alla vista delle forze dell'ordine, aveva abbandonato l'auto ed era fuggito a piedi. Per gli investigatori sarebbe proprio Vaclavic l'autore dell'omicidio del volontario guardiapesca e del barista di Budrio.

Il fatto di sangue è avvenuto alle 19

Tutti alla ricerca di Igor Vaclavic, uomo che avrebbe molti pseudonimi e non sarebbe russo, come si credeva inizialmente, ma di una nazione dell'ex Jugoslavia. Non solo omicidi. Igor avrebbe commesso anche molte rapine, due anni fa, in provincia di Ferrara. Dopo aver freddato una guardia provinciale, alle 19, sulla strada provinciale Mondo Nuova, Vaclavic sarebbe fuggito verso il Comacchiese con un Fiat Fiorino bianco rubato a Molinella. Il 41enne era pedinato da giorni, precisamente dopo l'uccisione del barista di Budrio. Ormai è caccia all'uomo, a Igor il russo. In azione anche i reparti speciali. Sul luogo dell'omicidio del volontario guardiapesca e del tentato omicidio è arrivato nelle ultime ore anche il pm di turno Ciro Alberto Savino.

La guardia sopravvissuta ha riportato qualche ferita alla spalla. Secondo una prima ricostruzione, le due guardie stavano svolgendo un normale giro di pattugliamento quando, all'improvviso, si sono trovati davanti a Igor. Questo ha aperto subito il fuoco, senza permettere ai due di reagire.

Igor Vaclavic doveva essere espulso dall'Italia

Igor il russo avrebbe colpito ancora, a Portomaggiore. Un volontario guardiapesca è stato ucciso a bruciapelo come Davide Fabbri, il barista di Budrio. Nel Ferrarese e nel Bolognese c'è un forte dispiegamento di forze dell'ordine per assicurare alla giustizia Vaclavic, un soggetto spregiudicato, che non ha remore nel premere il grilletto.

Il 41enne era stato identificato a un posto di blocco ma era riuscito a fuggire a piedi, dileguandosi tra i campi. Igor non doveva trovarsi in Italia perché nei suoi confronti erano già stati emessi due decreti di espulsione (nel 2010 e nel 2011). Come mai, allora, lo spietato 41enne si trova ancora nel Belpaese? Di lui si sa solo che è stato in prigione diverse volte per rapine e che è uscito un paio di anni fa.