Nei giorni scorsi ha fatto scalpore la notizia della parrucchiera multata, dalla Guardia di Finanzia con un'ammenda di oltre 500 euro, per essersi fatta la piega nel proprio locale senza ricevuta fiscale. Il caso ha fatto molto discutere fino a questa mattina, durante la quale s'è diffusa la notizia che il Comando delle Fiamme Gialle fosse tornato sui propri passi annullando la contravvenzione per un'errata interpretazione della legge tributaria da parte della pattuglia operativa. Nel frattempo però alcuni media hanno rispolverato casi analoghi, multe elevate in base alla legge, ma per motivi quantomeno discutili, vediamone alcune.

Alcune multe che fanno discutere

Il Giornale.it ha riportato altri casi paragonabili a quello della parrucchiera di Oggiono ( Lecco), per esempio il caso della mamme che, nel settembre 2016, ma notizia uscita solamente pochi giorni fa, in quel di Bergamo si sono viste infliggere una ammenda di oltre mille euro, ree di avere aiutato il gestore del chiosco a preparare fette di pane con la marmellata per i 200 bambini partecipanti ad una marcia non agonistica organizzata dall'Associazione genitori del paese. A fare compagnia alla parrucchiera di Oggiono ed alle mamme di Lallio (BG) c'è anche un commerciante della provincia di Napoli che, nel febbraio del 2015, regalò un panino ad un disabile subendo una multa dalla Guardia di Finanza per non avere emesso lo scontrino fiscale e che dire del ristoratore multato dal Fisco con un ammenda da 800 euro perché, stufo d'aspettare l'intervento del comune richiesto precedentemente, ha deciso di fare sistemare a proprie spese il pezzo di acciottolato posto di fronte il suo ristorante, un trattamento simile è stato riservato a un imprenditore di Sulmona, nella provincia dell' Aquila, colpevole di aver ripulito dalla neve la Statua di Ovidio situata nella piazza principale della città.

Il curioso caso di un fruttivendolo

Storie che suscitano l' indignazione della rete con molte persone che preferirebbero evitare di vedere lo Stato "impegnarsi" solo contro i più piccoli, degno di nota è anche il fruttivendolo punito dal ministero dell'Agricoltura reo di aver presentato dei fagiolini come Siciliani anziché come Italiani, vedendosi infliggere un ammenda da 770 euro, più "fortunata" una parrucchiera di Ferrara che per aver posizionato, fuori dal proprio locale, un tappetino natalizio si è vista costretta a pagare una multa di 180 euro.

Un caso eclatante risulta anche quello dell'ingegnere che si è visto infliggere un ammenda da 50 euro per essere andato in una pista chiusa per andare a collocare un mazzo di fiori ai piedi dell'albero sul quale impattò il figlio con gli sci perdendo la vita.