Ad Asunction, la capitale del Paraguay, è scoppiata una rivolta di proteste contro la nuova riforma della costituzione. Il nuovo progetto riformatore mira a permettere la rielezione di presidenti ed ex presidenti ma la sua approvazione ha sollevato una vera e propria sommossa in cui un giovane ha perso la vita. La protesta si è accesa perchè la riforma è stata ideata solo allo scopo di poter garantire la rielezione dell'attuale presidente Horacio Cartes ma soprattutto perchè è stata approvata di nascosto. Infatti 25 senatori filo governativi e dell'opposizione hanno votato alla Camera in una "sessione parallela" per poter approvare approvato all'unanimità la riforma costituzionale.

Addirittura prima hanno modificato alcuni regolamenti, poichè era previsto il raggiungimento di almeno 30 voti per avere la maggioranza. Dopo che è trapelata la notizia è scoppiata una violenata protesta: gli oppositori hanno assalito il Parlamento, nonostante le barriere protettive della polizia ed hanno appiccato le fiamme nel palazzo. Solo dopo 2 ore è stato possibile domare l'incendio. Gli scontri hanno provocato decine di feriti tra politici, manifestanti e poliziotti. I rivoltosi sono stati dispersi dalle unità antisommossa tramite idranti e fucili a pallettoni mentre i manifestanti hanno risposto con lanci di pietre e bottiglie ed infine hanno provocato l'incendio. Un ragazzo è rimasto ucciso negli scontri nella sede del Partido Liberal Radical Autentico, probabilmente caduto sotto gli spari della polizia, che a detta del presidente del partito, Efrain Alegre, avrebbe fatto una "barbara irruzione" all'interno dei locali.

La riforma

La Costituzione vigente in Paraguay dal 1992, prevede che il mandato presidenziale sia limitato a 5 anni. Il mandato di Horatio Cartes sarebbe definitivamente scaduto il prossimo anno, ma, con questa riforma si è rimosso il vincolo e l'emendamento ha reso possibile un secondo mandato. Cartes, 60enne ex imprenditore, è stato eletto nel 2013, ora è crollato in una pesante crisi istituzionale dal momento che l’emendamento, approvato con solo 25 senatori, senza la presenza degli altri né del presidente del Senato, Roberto Acevedo, è stata definita illegale.