Invece di reagire, rimboccarsi le maniche e guardare avanti, una 28enne di Calvenzano, in provincia di Bergamo, ha cercato di uccidere il figlioletto di 20 mesi e suicidarsi. Sabato scorso la donna aveva appreso di aver perso il lavoro in un fast food. La ventottenne teneva molto a quel lavoro, perché serviva anche a mantenere il figlio, avuto dall'ex convivente. L'amarezza e la disperazione dovute alla mancanza di un impiego hanno spinto la ragazza bergamasca ad accoltellare il piccolo, tentando poi di togliersi la vita con la stessa arma da taglio.

Sabato scorso era molto agitata

La tranquillità della piccola Calvenzano è stata 'infranta' da un brutto episodio. Una 28enne ha infatti cercato di uccidere il figlio e suicidarsi dopo aver realizzato di essere finita nella folta schiera dei disoccupati italiani. Una condizione insostenibile per la donna bergamasca che, sabato scorso, ha dapprima incontrato alcuni amici e poi ha cercato di porre fine alla sua esistenza e a quella del figlio. Chi ha incontrato la donna, sabato scorso, ha parlato di una donna agitata e sovrappensiero. A un certo punto, l'ex dipendente di un fast food aveva detto agli amici che sarebbe andata a farsi una passeggiata in campagna. In realtà, i suoi piani erano altri.

I carabinieri di Treviglio hanno scoperto che il piccolo era stato ferito con un coltello all'addome e al collo. La 28enne avrebbe invece cercato di tagliarsi la gola con la medesima arma da taglio.

Una vita problematica

Quando è tornata dagli amici, la giovane di Calvenzano aveva i vestiti sporchi di sangue. Nella sua auto c'era il figlioletto, anche lui pieno di sangue.

Madre e figlio sono stati immediatamente trasportati all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo. La donna è piantonata dalle forze dell'ordine nel reparto di psichiatria. Una vita problematica quella della protagonista di questa storia. Una relazione con un uomo naufragata e il bisogno di un lavoro per mantenersi e mantenere il figlio avuto dall'ex convivente. Sembra che la 28enne avesse da tempo troncato ogni rapporto con i suoi parenti perché si opponevano al rapporto con l'ex compagno, uno straniero.