Prima svolta nelle indagini sulla tragedia dell'hotel rigopiano di Farindola, distrutto da una valanga che il 18 gennaio scorso ha sepolto 40 persone, 11 sopravvissute e 29 morte. Sono 6 i nomi iscritti nel registro degli indagati. Il padre di Stefano Feniello, una delle vittime, appresa la notizia ha chiesto: " Dove sono i nomi del prefetto di Pescara e del governatore dell'Abruzzo?".

I nomi degli indagati

Sono sei le persone iscritte nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla tragedia del Rigopiano. La Procura di Pescara aveva aperto un fascicolo contro ignoti 5 giorni dopo la valanga, il 23 gennaio scorso.

Gli indagati sono funzionari pubblici e amministratori a cui vengono contestate anche negligenza, imprudenza e imperizia. I nomi iscritti nel registro degli indagati sono:

  • Antonio Di Marco, presidente della Provincia;
  • Paolo D'Incecco, dirigente delegato alle opere pubbliche;
  • Mauro Di Blasio, responsabile della viabilità provinciale;
  • Ilario Lacchetta, sindaco di Farindola;
  • Enrico Colangeli, geometra comunale;
  • Bruno Di Tommaso, direttore del resort.

Per i primi 5 le ipotesi di reato sono omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Bruno Di Tommaso risulta indagato ai sensi dell'art. 437 del codice penale, che punisce gli atti omissivi in ambito di sicurezza sul lavoro, in quanto amministratore e legale responsabile della società "Gran Sasso Resort & SPA", gestore dell'hotel e datore di lavoro.

Gli avvisi di garanzia sono stati notificati dal Nucleo Carabinieri Forestali e dal comando provinciale dei carabinieri di Pescara.

La rabbia di Alessio Feniello, padre di Stefano

Alessio Feniello, padre di Stefano, il 28enne di Valva (Salerno) morto sotto la valanga al Rigopiano, è ormai uno dei volti più conosciuti di questa tragedia.

La sua rabbia e il suo dolore in quei terribili giorni di ricerche hanno scandito le ore di una speranza ormai appesa a un'illusione: suo figlio, Stefano, era stato dato inizialmente tra i sopravvissuti in attesa di recupero, poi definitivamente inserito nella lista delle 29 vittime. La vicenda di Stefano Feniello è stata il paradigma del dramma consumato in quell'albergo, con un padre che continua a chiedere giustizia.

Appena appresa la notizia dell'iscrizione di sei persone nel registro degli indagati, Alessio Feniello ha chiesto "Dove sono i nomi del prefetto di Pescara e del governatore dell'Abruzzo?". L'uomo, che si è sempre detto pronto a una battaglia legale senza sconti per avere giustizia, si è definito in parte soddisfatto per la presenza, tra gli indagati, del nome del sindaco di Farindola, da lui indicato tra i responsabili della tragedia.