Sono arrivati, impietosi, gli esiti degli esami autoptici condotti sui corpi delle 29 vittime del Rigopiano. Le prime 6 autopsie avevano già rivelato che a causare il decesso è stato il concorso di cause quali traumi da schiacciamento, asfissia e ipotermia. Ora arrivano altre informazioni, filtrate da ambienti giudiziari, che riferiscono di una morte immediata per quasi tutte le persone sepolte da quella maledetta, potentissima valanga.
Sono morti quasi subito
A dirlo sono i risultati delle autopsie. Per le 29 vittime uccise dalla slavina che ha raso al suolo l'hotel Rigopiano la fine è stata veloce, per la maggior parte di loro addirittura quasi istantanea: morti sul colpo.
Ci sono 60 giorni di tempo perchè i medici legali che hanno eseguito gli esami autoptici depositino i risultati, ma già trapelano dettagli importanti anche per comprendere il peso specifico dei ritardi nei soccorsi di quel mercoledì 18 gennaio. Quanto ha influito il gap nell'intervento dei primi soccorsi? La risposta a questa domanda potrà arrivare solo dopo aver valutato tutti i dati emersi dallo studio dei corpi delle povere vittime. Gli uomini intervenuti sul posto e impegnati nelle difficili operazioni di estrazione delle persone intrappolate hanno riferito alle autorità di essersi trovati di fronte uno scenario agghiacciante: quasi tutti i corpi sono stati rinvenuti con evidenti e severi traumi da schiacciamento e trascinamento.
La forza dirompente della massa di neve, alberi e detriti si è scagliata con una velocità prossima ai 100 km/h, abbattendosi sull'albergo con un peso devastante di circa 120.000 tonnellate. Facile capire come per tanti degli sfortunati presenti l'impatto sia stato fulminante.
Due morti per assideramento
Per due delle vittime, Gabriele D'Angelo e Alessandro Giancaterino, l'autopsia del medico legale di parte ha stabilito che il decesso è sopravvenuto principalmente per assideramento. Secondo i legali delle famiglie dei due giovani dipendenti del Rigopiano, con buona probabilità, un intervento di soccorso entro le 2 ore successive alla valanga avrebbe potuto salvarli.