Un mese dopo la tragedia che ha sventrato l'hotel Rigopiano e causato la morte di 29 persone, la procura di Pescara ha iscritto nel registro degli indagati 6 persone, tra cui il presidente della Provincia , il dirigente delegato alle opere pubbliche , il responsabile della viabilità provinciale , il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, il geometra comunale Enrico Colangeli, il direttore del resort Bruno di Tommaso, che inoltre è anche accusato per la violazione dell'art 437 del codice penale, che stabilisce le norme di sicurezza e degli impianti atti ad evitare eventi e disastri che si possano verificare sul luogo di lavoro , norme che non son state osservate.
Un atto doveroso a seguito del disastro seguito alla valanga staccatasi dal Monte Siella e piombata sull'hotel il 18 gennaio scorso provocando la morte di 29 persone, tra le 40 presenti al momento della valanga in hotel, tutte bloccate all'interno dell'hotel a causa dell'inagibilità dell'unica via di fuga , la provinciale n 8, sepolta da due metri di neve.
Strada che invece secondo la procura doveva essere agibile e sgombera per poter consentire a tutti di evacuare l'albergo.
Nulla invece di rilevante dal punto di vista penale rispetto alla telefonata del direttore del resort Bruno di Tommaso che aveva affermato all'unità di crisi di non aver alcun problema in hotel, telefonata effettuata in assoluta buona fede secondo i magistrati, quindi non punibile.
Non risultano accuse neppure contro il prefetto pescarese Francesco Provolo, che ha agito secondo le informazioni in suo possesso.
La strada andava tenuta sgombera
La strada che collega l'hotel Rigopiano al comune di Farindola è di competenza della Provincia, pertanto a lei erano imputabili la messa in sicurezza e pulizia della strada, secondo le indagini effettuate dal comando dei carabinieri forestali di Pescara.
Inoltre risulta come qualche settimana prima della tragedia fossero stati ritenuti anche quei tratti di provinciale particolarmente critici.
La turbina che funziona in quella zona per sgomberare la strada era ferma in officina per mancanza di pezzi di ricambio dal 6 gennaio, e alcuni clienti del resort il 17 gennaio erano stati scortati dalla polizia provinciale nonostante le condizioni meteo fossero avverse e fosse sconsigliata la salita all'hotel.
L'hotel andava evacuato
Il sindaco si è difeso dicendo che nessuno gli aveva dato i bollettini meteo, ma secondo la procura questo era comunque uno dei suoi doveri.