Una quarantenne del Bangladesh, ma residente da tempo a Milano, è stata aggredita dal marito perché si era permessa di cucinare prima del suo ritorno a casa. L'uomo, un 44enne, ha minacciato e malmenato la moglie usando anche un coltello. L'aggressione è avvenuta sotto gli occhi della figlia dei due, di 10 anni. Ennesimo episodio di violenza tra le mura domestiche nel capoluogo lombardo. I due quarantenni vivono in un appartamento in via Imbonati. Ad allertare le forze dell'ordine, ieri sera, sono stati alcuni vicini di casa, loro connazionali, dopo aver sentito urla provenire dall'appartamento della coppia.

L'aggressione davanti alla figlia

Non ha accettato che la moglie si fosse messa a cucinare senza di lui e, una volta tornato a casa, l'ha picchiata selvaggiamente davanti alla figlia. Adesso l'aggressore si trova nel carcere di San Vittore, in attesa della convalida dell'arresto. Sembra che l'uomo avesse detto alla moglie di aspettarlo prima di cucinare. La quarantenne, però, non ha rispettato l'ordine e ne ha pagato le conseguenze. Non appena ha visto la moglie ai fornelli, l'immigrato le si è scagliato contro. Attimi di panico nell'appartamento di via Imbonati. I vicini, insospettiti da quelle grida, hanno subito chiamato la Polizia. Una volta arrivati nell'abitazione della coppia, gli agenti hanno bloccato l'uomo.

La donna è stata subito condotta in ospedale, dove i medici le hanno riscontrato e medicato lesioni alla mano guaribili nell'arco di qualche giorno. Agli investigatori la quarantenne ha confessato di essere stata spesso malmenata e offesa dal marito, senza però trovare mai il coraggio di denunciarlo. Il timore di una violenta ritorsione dell'uomo è stata sempre più forte di tutto.

Le tante violenze domestiche commesse da stranieri che vivono in Italia

Negli ultimi tempi si è registrata una recrudescenza delle violenze tra le mura domestiche, in Italia, commesse da stranieri, specialmente quelli originari del Pakistan o del Bangladesh. Come mai? Come mai in Italia lavora il 56,7% delle romene e il 70% delle ucraine, mentre solo il 23% delle marocchine?

Sembra che la migrazione marocchina, bengalese e pakistana abbiano tratti differenti da quella romena e ucraina. Le donne del Bangladesh e del Pakistan, in Italia, difficilmente lavorano e vivono quasi segregate dai mariti-padroni. L'unico contatto con la realtà sarebbe rappresentato dalle tv satellitari che trasmettono programmi nella loro lingua. A loro sarebbe vietato anche imparare l'italiano.