Il report diffuso oggi, 29 aprile 2017, dall'Osservatorio statistico del consulenti del Lavoro rimarca un dato interessante anche in relazione alla suddivisione della ricchezza all'interno del nostro Paese. La classifica riguarda la spartizione degli stipendi in Italia. Bolzano, che conta all'incirca 106 441 abitanti, risulta essere, con 1.476 euro, la provincia che detiene l'assoluto primato degli stipendi medi più alti, logicamente per quel che riguarda gli occupati alle dipendenze. Ma non finisce qui. La provincia del capoluogo altoatesino ha conquistata un altro importante traguardo, in quanto ha il tasso di disoccupazione più basso rispetto alle concorrenti.

Segue immediatamente dopo, e con un minimo distacco Varese, che presenta una media di all'incirca 1.471 euro. In terza posizione troviamo la provincia di Monza e Brianza, con 1.456 euro. Seguono poi Como, Verbano Cusio Ossola, Bologna e Lodi. Da quel che possiamo facilmente notare, i primi posti vengono tutti occupati dalle città del Nord. L'Aquila, con una media pari a 1.282 euro, è la prima provincia del Mezzogiorno che troviamo, e si colloca comunque al 55° posto. Ascoli Piceno risulta invece essere la provincia con gli stipendi più bassi (925 euro).

Il tasso d'occupazione per genere

Il report ha inoltre rilevato l'indice di squilibrio che intercorre tra il tasso d'occupazione maschile e il tasso d'occupazione femminile.

Squilibrio peraltro legato intimamente al tradizionale sbilanciamento tra donne e uomini nella suddivisione del carico familiare. Nella provincia di Bologna si riscontra il tasso di occupazione femminile più elevato (all'incirca due terzi delle donne risultano occupate dal punto di vista lavorativo). Il più basso invece si ravvisa a Barletta-Andria-Trani (meno di un quarto delle donne lavorano).

Anche a Napoli lavora un quarto della popolazione femminile. Buoni invece i dati registrati in tal senso per quel che riguarda Bolzano, Arezzo e Forlì-Cesena. In generale, il tasso d'occupazione maschile risulta decisamente più elevato in percentuale. C'è da dire che molto spesso non risulta conveniente lavorare per le mamme, in quanto il costo delle prestazioni sostitutive derivante dalla gestione dei bambini e dalla cura della casa si presenta come inaccessibile nella maggior parte dei casi.

Il tasso di Neet

Il tasso di Neet è un importante indice, contenuto sempre nel report, che si riferisce ai giovani fra i 15 e i 29 anni che non si dedicano agli studi, non partecipano a corsi di formazione e non lavorano. Quello più basso si registra nella provincia di Bolzano (9,5%), mentre il tasso di Neet più alto lo troviamo nella provincia di Medio-Campidano (46,2%).