Nella notte fra il 27 e il 28 Aprile 2017 sono state registrate tre scosse di Terremoto nella zona già martoriata del Centro Italia. La prima alle 23,09, con magnitudo 3.6 (dato EMSC), avrebbe avuto il suo epicentro pochissimi chilometri a nord di Visso, comune fra i più colpiti dall'intensio sciame sismico del 26 Ottobre 2016, quando due scosse di magnitudo 5.4 alle 19,11 e 5.9 alle 21,18 provocarono danni gravi fra il perugino e il maceratese, con effetti evidenti fino a Camerino. La seconda scossa alle 23,17, con magnitudo stimata 4.3 della scala Richter, ha colpito la medesima zona, però è stata risentita in un territorio molto più ampio, generando apprensione e sconcerto da parte dei cittadini da Ancona, a nord, fino a L'Aquila, a sud.

La terza scossa alle 23,19, dai dati preliminari, sembra abbia avuto una magnitudo corrispondente a 4.1 della scala Richter, sempre con epicentro fra Visso e Pieve Torina. Tutti e tre gli eventi si sarebbero verificati ad una profondità compresa fra gli 8 e i 9 chilometri, dato confermato anche dall'INGV, secondo cui le scosse avrebbero avuto magnitudo 3.5, 4.0 e 4.1.

Trema ancora il segmento settentrionale della porzione di faglia attiva dal 24 Agosto 2016

Ancora una volta è il segmento di faglia più a settentrione a scuotere l'Appennino del Centro Italia. L'ultima scossa superiore a magnitudo 4.5 che ha colpito la stessa area si era verificata alle 5,10 del 3 Febbraio 2017 ed aveva avuto una magnitudo pari a 4.7.

Gli scienziati erano preoccupati più per la porzione a nord, che da più tempo non rilasciava grandi quantitativi di energia, rispetto alla porzione più meridionale, che, come sappiamo, aveva visto protagonista la scossa di magnitudo 5.9-6.3 del 6 Aprile 2009 a L'Aquila. Purtroppo la scienza non può dire in quale luogo e in quale momento potranno verificarsi nuove scosse nella vasta area colpita dagli ultimi forti eventi sismici.

Tuttavia gli scienziati non hanno del tutto escluso la possibilità di forti repliche, magari non dannose come le prime, ma sicuramente capaci di far ripiombare gli abitanti di quelle zone nella paura.

L'Italia è una terra ad elevato rischio sismico

Non avendo la certezza del momento e del luogo in cui si verificheranno le scosse l'unico modo per tutelarsi è conformarsi alle norme di prevenzione sufficienti per permettere agli edifici di resistere alle sollecitazioni sismiche e tenere conto delle norme di buon senso da mettere in atto durante un terremoto. La Nostra è una terra sismica, ormai lo sappiamo. Dobbiamo imparare a convivere con questo aspetto che fa parte di noi, della nostra storia e della nostra cultura.