In occasione dei primi cento giorni dall'insediamento del presidente Trump, negli Stati Uniti sono stati organizzati nuovi cortei contro l'attuale inquilino della Casa Bianca. A pochi giorni dal G7 che si terrà in Italia, le scelte in ambito ecologico di Donald Trump fanno discutere: in 300 città americane si sono tenuti dei cortei di protesta per manifestare la disapprovazione verso le scelte effettuate dal tycoon in relazione alle politiche ambientali. Alla protesta hanno preso parte anche attori famosi come Leonardo Di Caprio, e altri artisti che hanno manifestato la loro avversione nei confronti dell'attuale presidente fin dalla campagna elettorale.

Le politiche ambientali del presidente Trump

Trump ha deciso di accantonare la cosiddetta "eredità verde" lasciata da Barack Obama, il quale si era impegnato per ridurre l'inquinamento negli Stati Uniti, in un'ottica di protezione e conservazione dell'Ambiente naturale sia americano che mondiale. Il tycoon, infatti, avrebbe intenzione di far ripartire l'industria del carbone locale, che era stata decisamente frenata dalla politica "green" del suo predecessore. Altri punti riguardano lo sblocco degli oleodotti, la ripresa delle trivellazioni nell'Artico, e la modifica delle limitazioni sulle emissioni di gas serra, nocivi per l'ambiente. Trump, inoltre, starebbe valutando se abbandonare o meno gli accordi di Parigi sul clima.

Il corteo di Washington

Tra le 300 città in cui si sono tenuti i cortei c'è stata Washington: la manifestazione è partita da Capitol Hill ed è giunta alla Casa Bianca. Tra gli striscioni più significativi si segnala quello di Olivia Springberg, che rappresenta Trump e il suo staff che rischiano di annegare nella villa in Florida del tycoon, in seguito all'innalzamento del livello delle acque del mare, dovuto all'aumento della temperatura terrestre, causato a sua volta dall'inquinamento.

Lo striscione recita: "Con l'aumento dei livelli del mare Mar-a-Lago diventerà Mar-a-long gone". Le condizioni meteo registrate durante la marcia pacifica hanno ulteriormente confermato i timori dei cittadini statunitensi: la temperatura ha sfiorato i 30 gradi, con un'umidità vicina al 100%. Per ora non sono ancora giunti numeri precisi sulle presenze alla protesta, anche se gli organizzatori avevano richiesto il permesso per una manifestazione fino a centomila partecipanti.

Per questo motivo, ci si attende un'ampia partecipazione, legata ad un tema che negli Stati Uniti sta molto a cuore ai cittadini. Per il momento, Trump ha deciso di non rispondere agi striscioni e alle proteste, nemmeno su Twitter.