Nuovi scontri sono scoppiati tra l'Esercito di Liberazione Popolare (SPLA) e gruppi di opposizione. I combattimenti hanno avuto luogo in diverse località tra le quali Raga, nella parte occidentale del Sud Sudan, Waat ad est e nell'area di Wunkur e Tonga a nord.

L'escalation di violenza è avvenuta a seguito di recenti combattimenti a Pajok (al confine con l'Uganda), che hanno costretto circa 6000 persone a fuggire attraverso il confine, e a Wau, dove sono morti tre dipendenti del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite.

Secondo la Missione delle Nazioni Unite nel Sudan del Sud (UNMISS), il sito della Protezione Civile a Wau ha accolto circa 13.500 nuovi sfollati.

Altre 3.000 persone starebbero cercando rifugio presso complessi non appartenenti all'ONU.

Il Sud Sudan vuole e merita la pace

Il Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Moustapha Soumarè, ha chiesto a tutte le parti coinvolte nel conflitto di smettere di combattere: "Durante la santa celebrazione della Pasqua, che per molti simboleggia la riconciliazione e la rinascita, chiedo a tutti i combattenti di dimostrare il loro impegno per la pace. Devono mostrare moderazione e provare la loro responsabilità nell'assicurare la sacralità della vita di tutti i cittadini del Sud Sudan".

L'UNMISS sta ancora cercando di ottenere l'accesso a tutte le aree del paese coinvolte nel conflitto.

Nonostante la difficoltà della sfida, la Missione è riuscita a impiegare un certo numero di pattuglie di pace per fermare la violenza e proteggere i civili. L'UNMISS sta anche cercando di individuare qualsiasi violazione dei diritti umani.

"Le parti in conflitto devono capire che la pace può essere raggiunta solo attraverso una risoluzione politica", ha detto Soumarè.

"Devono una volta per tutte fermare i combattimenti, ritornare al dialogo, conciliare le differenze reciproche e riportare la pace che il popolo vuole e merita".

Perchè e per cosa si combatte?

Il Sudan del Sud è la nazione più giovane del mondo, situata al centro dell'Africa e confinante con sei paesi. Estremamente ricca di petrolio, ha raggiunto l'indipendenza con il resto del Sudan ed è riuscita a sostenersi grazie alle sue risorse petrolifere.

La situazione è però presto peggiorata a causa delle tensioni tra le due personalità più influenti: il presidente Salva Kiir e il vicepresidente Riek Machar, che si contendevano la leadership del governo e del partito.

A dicembre 2013, soldati di etnia dinka, fedeli al presidente Kiir, sono entrati in conflitto con l'etnia nuer, guidata da Machar. Quest'ultimo è dovuto fuggire dal paese per evitare di essere ucciso. A seguito della sua partenza, una parte dell'esercito si è schierato al suo fianco ed è scoppiata una guerra durata trenta mesi.

Dopo forti pressioni da parte della comunità internazionale, si è giunti ad una pace precaria e ad un governo di transizione. Machar è tornato e ha ripreso il suo incarico.

Tuttavia, una parte degli uomini dei due nemici ha preferito continuare la guerra e le loro azioni hanno trascinato nuovamente il paese in un conflitto intestino.

Per fermare la violenza e proteggere i civili, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha creato l'UNMISS, con lo scopo di consolidare la pace ed aiutare a stabilire le condizioni per lo sviluppo pacifico del paese.