Pierluigi Bonfiglio, ex cuoco disoccupato, tossicodipente di 34 anni, non è più reo confesso. Fermato per l'omicidio di Anna Carla Arecco, la sua vicina di casa di 81 anni che era misteriosamente scomparsa dallo scorso venerdì dall'abitazione di via Lagaccio a genova, ora ha ritrattato. Non sarebbe stato lui a uccidere l'anziana donna trovata sotto il letto della sua stanza da sua madre insospettita da un odore nauseabondo dopo tre giorni che era stata nascosta là, ma un pusher, mentre lui le rubava in casa per racimolare soldi per la droga.

La nuova versione dei fatti dell'ex reo confesso

Nell'interrogatorio Bonfiglio, che deve rispondere anche di rapina e occultamento di cadavere, ha già dato due versioni differenti: nella prima, sosteneva che ad uccidere l'anziana fosse stato uno straniero di colore, di cui però non ha saputo dare alcuna informazione utile. Poi, non reggendo la storia, ha confessato agli investigatori di aver commesso l'omicidio.

Ora, col passare delle ore, ha ritrattato a favore di un'ulteriore versione: non è stato lui ad uccidere Anna Carla Arecco ma uno spacciatore. Venerdì sera Bonfiglio in compagnia di un pusher sarebbe salito a casa della signora, si sarebbe fatto aprire con un pretesto; quindi lo spacciatore avrebbe portato l'anziana nella casa di Bonfiglio.

Sarebbe stato questo pusher a uccidere la donna con una spranga di ferro. Bonfiglio, intanto, rimasto nella casa dell'anziana avrebbe rubato circa 40 euro e 3 anelli; uno di questi lo avrebbe dato al pusher, mentre gli altri due li avrebbe rivenduti a un compra oro della zona. Il fermato ha raccontato di aver nascosto il cadavere sotto il letto non sapendo cosa fare, temendo che la madre potesse scoprirlo.

E di fatti, dopo tre giorni, sua madre insospettita dall'odore nauseabondo che veniva da quella stanza, ha scoperto il corpo della donna in un mare di sangue, e ha avuto un malore per lo choc.

Investigatori in cerca di riscontri

Gli investigatori stanno ora vagliando il nuovo racconto del fermato: si cerca un pusher, si cerca anche l'arma del delitto e le chiavi di casa della vittima.

Gli inquirenti ritengono che le chiavi siano sparite e che qualcuno nei giorni successivi all'omicidio sia tornato nell'appartamento dell'anziana a cercare qualcosa perché i mobili sono stati trovati spostati.

Nella confessione Bonfiglio aveva detto di aver ucciso la donna perché sotto effetto di stupefacenti e spinto dall'urgenza di trovare soldi per la cocaina. Di averla spinta in casa sua con un pretesto e di averla colpita alla testa con un oggetto cilindrico poi buttato. Ora la nuova versione, tutta da verificare.