Denunciare è l'unico modo per vincere il racket: era il "credo" esibito da Maria Antonietta Gualtieri, presidente dell'Associazione antiracket Salento che però oggi è stata arrestata e trasferita in carcere per una maxi truffa su fondi destinati dal ministero degli Interni alle vittime del racket e dell'usura. Con altre 3 persone, oltre che di truffa aggravata deve rispondere anche di peculato e frode nella gestione dei fondi pubblici destinati alle vittime di racket e usura. La Guardia di Finanza di Lecce ha scoperto il raggiro costato allo Stato due milioni di euro dal 2012 ad oggi.
La bufera giudiziaria si è abbattuta anche sull'amministrazione salentina a un passo dal rinnovo del consiglio comunale il prossimo 11 giugno. Tra gli arrestati, due funzionari comunali oltre a una stretta collaboratrice della Gualtieri. Indagato per concorso in truffa aggravata, l'assessore al Bilancio, Attilio Monosi.
L'indagine: sodalizio criminale, sportelli fittizi, dati falsi
Secondo le risultanze dell'indagine delle Fiamme Gialle, ci sarebbe stato un vero e proprio sodalizio criminale capeggiato dal presidente dell'associazione Gualtieri, a cui avrebbero aderito altri esponenti dell'antiracket, amministratori pubblici e imprenditori privati. L'obiettivo era accedere ai finanziamenti ministeriali, incassare denaro pubblico arrecando grave danno al Bilancio statale e dell'Unione Europea.
L'Associazione antiracket Salento e gli sportelli aperti a Lecce, Brindisi e Taranto, non sarebbero stati realmente operativi. Gli sportelli sarebbero stati aperti per incassare fondi pubblici. Falsa sarebbe stata la rendicontazione di spese sostenute per il personale, di trasferte mai avvenute, di ristrutturazioni di sportelli, di lavori mai fatte.
False sarebbero state pure le dichiarazioni sull'assistenza alle vittime. E sarebbero stati gonfiati anche i dati sul numero delle denunce raccolte e sul raggiungimento degli obiettivi richiesti dal progetto.
L'operazione della Guardia di Finanza
Questa mattina la Guardia di Finanza ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Giovanni Gallo, su richiesta dei sostituti procuratori Massimiliano Carducci e Roberta Licci, trasferendo in carcere Maria Angela Gualtieri, 62 anni, e due funzionari comunali, dopo perquisizioni in uffici e abitazioni.
I finanzieri hanno sequestrato somme percepite dal ministero degli Interni con modalità fraudolente pari a due milioni di euro. La posizione della Gualtieri è aggravata dal fatto che, venuta a conoscenza che alcuni dei suoi collaboratori erano stati convocati dalla tributaria, li avrebbe istruiti sulle versioni da fornire per occultare gli illeciti commessi.
Il ruolo del Comune
Nell'intricata vicenda, un ruolo a parte sarebbe stato svolto da funzionari e amministratori comunali. Quaranta persone indagate sono chiamate a rispondere a vario titolo di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, concussione, corruzione e falso. L'assessore comunale al Bilancio, Attilio Monosi, indagato per concorso in truffa aggravata, è stato interdetto dai pubblici uffici, e con lui altri sei funzionari comunali, proprio nel giorno in cui doveva depositare le liste da candidato consigliere alle prossime elezioni amministrative di Lecce con la formazione di Raffaele Fitto "Direzione Italia". La sua posizione sarebbe però estranea all'operato della Gualtieri e riguarderebbe pratiche fatte per agevolare pagamenti di lavori fatti presso la sede dell'associazione.