Inaspettatamente, quasi tacitamente, chiudono i battenti del palasanquirico, una delle fondamentali strutture sportive della città di Asti: la motivazione è da ricercare nel fallimento dell'Associazione Sportiva Dilettantistica SportEvolution. L'Assessore allo Sport del Comune di Asti, Beppe Basso, racconta che la notizia del posizionamento dei sigilli gli è stata comunicata lunedì sera, in data 8 maggio.

Le problematiche economiche della SportEvolution

La suddetta Associazione, che in un passato non troppo remoto aveva avuto in gestione la Piscina Comunale, il Campo da Calcio di via Fregoli ed il Campo Sportivo della località di Praia, ha lasciato all'oscuro la carica comunale delle tanto gravi problematiche economiche, anche se il sig.

Basso era conscio delle difficoltà finanziarie a cui stava andando incontro la SportEvolution. La struttura è stata chiusa a norma di legge ed è ora in corso la definizione dei beni dei vari partecipanti funzionali del campo: il comune, la SportEvolution stessa e le società che affittano l'impianto. Bisogna tenere in conto che la precedente gara d'appalto aveva generato un contratto di gestione che sarebbe dovuto terminare nell'anno 2020. Ora si corre ai ripari, cercando di bandire al più presto una nuova gara, al fine di garantire il corretto funzionamento della struttura ed il regolare corso di svolgimento delle attività da parte delle società che usufruiscono del campo, come l'asti Orange.

I problema logistici dati dalla chiusura del Palasanquirico

L'assessore è conscio dei gravi problemi logistici che sta provocando la chiusura del Palasanquirico, poiché sulla palestra gravitavano due scuole della zona: la Scuola Media Parini e la Scuola Elementare Anna Frank. Non solo: bisogna tenere in conto anche la squadra di Calcio a 5 Asti Orange, che deteniene quasi la totalità del monte ore del Palasanquirico (80% ca.), ora non ha più una sede per conseguire gli allenamenti di routine.

Il responsabile del settore giovanile della società dell'Asti Calcio a 5 - Marco Caccialupi - cavalca giustamente la tigre, proponendo una gestione diretta della struttura: d'altronde sono gli unici usufruttuari veri del campo. Oltre agli allenamenti, un secondo problema - ma non per importanza -, è la garanzia del campo per il corretto funzionamento di tutti i campionati che gravitano attorno ad esso: dall'Under 21, che per i problemi spiegati ha dovuto giocare contro il Lecco per i quarti playoff a Carmagnola, alla Serie A.

La struttura non opera soltanto ruoli sportivi, ma si propone come sede di esami per i principali enti del Comune, come la C.R. Asti: nemmeno un mese fa, nella struttura s'è tenuta la fase scritta della selezione per entrare come sportellisti alla Cassa di Risparmio. Risulta evidente il dramma gestionale della situazione e si spera che, dopo la caduta dell'Associazione di Vicolo Goito, si trovi al più presto un nuova soluzione, al fine di garantire il funzionamenti di un dei più importanti motori sportivi della città.