L'europarlamentare Mario Borghezio è stato condannato dal Tribunale di Milano a risarcire l'ex ministro Cecile Kyenge per aver espresso, durante un'intervista alla trasmissione radiofonica La Zanzara, 'idee fondate sull'odio razziale ed etnico'. L'esponente della Lega Nord, dunque, dovrà corrispondere all'ex ministro dell'Integrazione 50.000 euro, a cui vanno aggiunti 1.000 euro a titolo di rimborso delle spese legali. Borghezio esternò la sua opinione dopo qualche giorno della nomina della Kyenge come componente dell'Esecutivo. Durante la lunga intervista, il leghista disse anche che la donna originaria del Congo aveva probabilmente sottratto il posto di lavoro nella Asl ad un italiano.

Borghezio rispetta la condanna ma reputa eccessivo il risarcimento

Il pm Piero Basilone ha affermato che le parole forti che Borghezio proferì nel 2013 durante l'intervista rilasciata a La Zanzara rappresentano una chiara violazione della normativa contenuta nella legge 85 del 2006 sulla discriminazione razziale. L'esponente del Carroccio ha diffuso un comunicato con cui ha sottolineato di rispettare la condanna emessa da tribunale di Milano nei suoi confronti ma ritiene eccessivo l'importo del risarcimento riconosciuto alla Kyenge, che secondo lui è stata ben sostenuta dal Pd nel Parlamento europeo. Se dovesse effettivamente versare una somma del genere all'ex ministro dell'Integrazione, Borghezio dovrebbe vendersi casa.

Il leghista non ci sta e dichiara che non si farà 'tappare la bocca' dai garantisti dem. E' costato caro, dunque, a Mario Borghezio offendere Cecilia Kyenge quattro anni fa.

Il legale di Borghezio aveva chiesto l'assoluzione

L'ex ministro dell'Integrazione non è stata oltraggiata verbalmente solo da Borghezio. A riservarle parole pesanti era stato un altro leghista, ovvero il consigliere regionale Fabio Rainieri.

Il legale di Borghezio aveva chiesto l'assoluzione; quello della Kyenge, invece, un risarcimento di 140.000 euro. L'esponente del Carroccio ha puntualizzato che non è stato solo lui ad esprimersi con toni forti nei confronti dell'ex ministro dell'Integrazione ma i suoi colleghi, coperti dall'immunità parlamentare, non sono stati condannati.

Per tale ragione, non temendo multe e risarcimenti, Mario Borghezio ha annunciato che proporrà ricorso. Cecile Kyenge è felice della decisione dei giudici milanesi e parla di 'sentenza storica'. Secondo l'ex ministro non ci si può nascondere dietro al diritto di parola per diffondere supremazia ed odio razziale.