Domenica 14 maggio si terranno le Primarie della Lega Nord per stabilire il nome del Segretario federale del "Carroccio". La settimana seguente, il 21 maggio si riunirà poi il Congresso federale del partito. Per la seconda volta nella sua storia la Lega ricorre alle Primarie per stabilire il proprio leader, la prima volta nel dicembre 2013 Matteo Salvini sconfisse di larga misura Umberto Bossi ottenendo oltre l'81% dei consensi contro il 18% dello storico Senatùr. E anche stavolta i contendenti saranno due, oltre all'uscente Salvini è infatti in corsa anche un altro candidato, si tratta di Gianni Fava, attuale assessore regionale all'agricoltura nella regione Lombardia.
Ma vediamo meglio chi è l'avversario di Salvini e che cosa vuole cambiare rispetto all'attuale conduzione leghista.
Chi è Gianni Fava
Giovanni Fava, anche se noto più comunemente come Gianni, è nato a Viadana in provincia di Mantova nel 1968. A soli 25 anni nel '93 divenne sindaco del piccolo comune mantovano di Pomponesco (1.700 abitanti) e dal '97 è stato anche consigliere provinciale nella città virgiliana. Nel 2001 fallisce l'elezione a deputato, che invece arriva nel 2006. Viene riconfermato a Montecitorio anche nel 2008. Nel 2011 viene candidato come presidente della Provincia di Mantova ma viene sconfitto dall'esponente del centrosinistra Pastacci. Nel febbraio 2013 conferma il proprio seggio alla Camera, ma si dimette due mesi più tardi da deputato dopo avere optato per la carica di assessore regionale lombardo all'agricoltura nella Giunta guidata dal leghista Roberto Maroni, carica che ricopre tutt'oggi.
Nel gennaio 2014 Fava fu protagonista di un tweet sul tema delle droghe leggere nel quale scrisse: «Credo valga la pena cominciare a parlarne seriamente. Il proibizionismo ha fallito», venendo però ben presto smentito riguardo alle priorità politiche del partito a riguardo sia da Salvini che da Maroni.
Quale idea di Lega Nord ha in mente?
Dopo l'annuncio della candidatura a Segretario federale della Lega, Gianni Fava ha rilasciato un'intervista a La Stampa di Torino, spiegando che ha deciso di scendere in campo perché le idee federaliste e indipendentiste sarebbero più attuali oggi rispetto a venti anni fa, aggiungendo che molti militanti leghisti hanno paura che la Lega Nord stia perdendo le proprie radici storiche.
Fava ha infatti affermato di volere che la Lega Nord torni a essere un movimento "post ideologico" e quindi né di destra né di sinistra, che abbia come primo obiettivo quello di difendere gli interessi del Nord. Al contrario ha detto di non volere un progetto nazionalista e lepenista, che farebbe perdere il DNA indipendentista del movimento fondato da Umberto Bossi ormai oltre trent'anni fa. Su questo tema Fava ha infatti affermato di volere fermare la svolta lepenista intrapresa da Salvini, spiegando che "Il Front National è uno dei blocchi più centralisti e conservatori d’Europa, cosa c’entra con noi? Noi non siamo mai stati di estrema destra. I dirigenti del FN hanno quasi tutti il doppio cognome, noi invece siamo il partito degli straccioni".
Il suo obiettivo è inoltre quello di tenere dentro al partito molti militanti storici che potrebbero essere tentati di andarsene qualora prevalesse una linea politica, come quella di Salvini, che punta a creare un soggetto nazionale sovranista che punta a un'alleanza strategica con Giorgia Meloni e ad altri movimenti della destra. Il 49enne assessore mantovano infatti, al contrario dell'europarlamentare milanese, intenderebbe continuare a portare avanti i temi tradizionali del Nord, pur precisando comunque di non essere nostalgico dei vecchi riti del passato leghista, che definisce "folklore". Il 14 maggio vedremo chi dei due la spunterà...