Nonostante gli oltre mille uomini dispiegati da più di un mese nella cosiddetta "zona rossa" a cavallo tra le province di Bologna e di Ferrara per dare la caccia al fuggitivo, Norbert Feher è ancora uccel di bosco. Nelle scorse settimane sono stati scoperti i giacigli dove ha trascorso alcune notti e altri elementi che dimostrerebbero che l'uomo si trova ancora sul posto, ma nonostante sia stato recentemente incrementato il numero degli uomini impegnati sul campo gli inquirenti non sono riusciti a localizzarlo. Adesso però Feher potrebbe avere le ore contate, in quanto per stanarlo da alcuni giorni viene impiegato anche un Predator, un tecnologico drone americano che l'esercito statunitense ha utilizzato in teatri di guerra dell'Iraq e dell'Afghanistan.

Il super drone made in Usa

Il Predator è un velivolo Apr, ovvero un aereo a pilotaggio remoto che viene controllato da un operatore all'interno di una base militare. Utilizzato in Iraq e Afghanistan in una versione equipaggiata con bombe e missili, in questo caso è dotato di potenti telecamere e di sensori notturni capaci di immortalare o rilevare la presenza di oggetti ed esseri viventi anche in assenza di luce. Il super drone è in grado di riscontrare la presenza umana grazie alla temperatura corporea, ed è per questo motivo che viene impiegato sopratutto di notte, quando le temperature sono più basse e le telecamere termiche sono più efficienti nel rilevare la presenza di elementi con una temperatura superiore a quella dell'ambiente circostante, come appunto un uomo.

Avvertito nei cieli dalla popolazione

L'impiego del tecnologico mezzo non è passato inosservato nella zona, con numerosi cittadini che hanno segnalato la presenza del velivolo nei cieli sopra le loro case. In molti hanno sentito il "ronzio" prodotto dal Predator e lo hanno riferito sui social network. La vita va avanti nelle zone dove è in corso la caccia all'uomo, ma i cittadini non nascondono di avere paura di imbattersi nel fuggitivo, ricercato in relazione a tre omicidi.

Intervistati dal quotidiano locale "La nuova Ferrara" i cittadini riferiscono che da quando sono scattate le ricerche, i primi di aprile, la vita nella zona è molto cambiata. In molti quando cala il buio preferiscono restare nelle proprie case, ma la presenza del fuggiasco ha anche danneggiato il turismo, e nei giorni dei ponti del 25 aprile e del 1° maggio gli agriturismi della zona sono rimasti deserti.