La Corte di Cassazione ha confermato oggi 12 maggio la condanna per l'ex comandante della costa concordia, Francesco schettino, a sedici anni ed un mese. Appena Schettino ha appreso la notizia dai suo legali, avv Saverio Senese e avv Donato Laino, si è spontaneamente consegnato presso il carcere di Rebibbia per iniziare a scontare la pena. L'ex comandante Schettino è stato condannato a seguito delle vicende legate al naufragio della Costa Concordia al largo dell'Isola del Giglio, avvenuto il 13 gennaio del 2012.
Durante il naufragio, a causa della negligenza dell'allora comandante Schettino persero la vita 32 persone tra viaggiatori e membri dell'equipaggio.
Schettino aveva provato a ricorrere in appello e in Cassazione chiedendo che venissero accusati anche i dirigenti della Costa Crociere ed altri membri dell'equipaggio e aveva portato diverse prove a sua discolpa, prove che evidentemente non hanno convinto i Giudici della Corte di Cassazione.
Il pg (Procuratore Generale) della Corte di Cassazione infatti ha confermato la condanna respingendo il ricorso presentato dalla Procura della Corte d'Appello di Firenze alla Cassazione che aveva richiesto un inasprimento della pena. Pena confermata per complessivi 16 anni ed un mese, ed a cui son stati tolti due mesi per prescrizione.
Secondo i legali di Schettino si tratta di una sentenza che era già stata scritta e Schettino è stato crocifisso come unico responsabile, in ogni caso aspettano di leggere le motivazioni della sentenza e ritengono che ci siano state delle violazioni dei diritti di Schettino per cui si riservano di presentare ricorso alla Corte Europea di Strasburgo.
L'avv Senese conferma che Schettino si riconosce responsabile di quanto accaduto ma non l'unico colpevole, dal momento che al comando di una nave come la Costa Concordia non c'è un unico uomo ma un team di comando, e la nave in oggetto, la Costa Concordia appunto, presentava numerose deficienze. Schettino dal canto suo ha atteso la notifica della sentenza direttamente davanti al carcere di Rebibbia pronto eventualmente a consegnarsi, ed effettivamente ha bussato alle porte del carcere appena ha avuto conferma della condanna, dichiarando di aver comunque fiducia nella giustizia.
L'ufficiale della Guardia Costiera che intimò a Schettino di salire a bordo
Il comandante Gregorio De Falco, ufficiale della Guardia Costiera che divenne famoso per come si rivolse a Schettino con il suo "salga a bordo, c***o!" si è trincerato dietro un no comment, mentre a commentare è sua moglie, Raffaella De Falco, che si augura che Schettino ora abbia il tempo di meditare su quel che ha fatto.