Per i giovani che stanno crescendo in stretto contatto con il mondo virtuale, risulta difficile separarlo dalla realtà. Le nuove tecnologie digitali si sono imposte a tal punto da cambiare la vita di tutti noi, soprattutto quella degli adolescenti che tendono a "condividere" alcuni momenti della loro vita sui social network. Ciò mette in serio pericolo la loro privacy, dato che possono diventare delle vittime del cyberbullismo. Il termine è stato coniato dall'insegnante inglese Bill Belsey per indicare degli attacchi offensivi e continui da parte di un molestatore anonimo tramite gli strumenti elettronici.

Come nel bullismo tradizionale, il prevaricatore tende a prendere di mira chi è etichettato "diverso" per l'aspetto estetico, timidezza, orientamento sessuale, abbigliamento ritenuto poco convenzionale e così via. I danni di tali molestie sono devastanti: depressione e, nei casi più tragici, il suicidio. I molestatori non si rendono conto di quanto possa nuocere agli altri il loro atteggiamento. Fatto sta che non solo le vittime, ma anche chi causa loro del male ha bisogno di un valido aiuto. Di solito chi pratica atti di bullismo ha alle spalle una situazione familiare complicata o ha subito dei traumi da un punto di vista psicologico. Ragion per cui i genitori sono invitati a seguire con più diligenza i figli, soprattutto quando si trovano davanti allo schermo del computer.

Nuove leggi contro il cyberbullismo

Finalmente la legge contro il cyberbullismo è stata approvata definitivamente dalla Camera con 432 voti a favore e nessuno contrario. Essa rappresenta un punto di partenza, utile a dare una risposta efficace non solo di repressione, ma anche di educazione e formazione dei giovani a un fenomeno in preoccupante crescita.

Il minore che ha compiuto 14 anni ed è vittima di bullismo potrà rivolgere istanza al gestore del sito internet o dei social media per ottenere l'oscuramento di qualsiasi dato personale del minore diffuso su internet. Entro 48 ore dall'istanza richiesta il materiale sarà rimosso. Contro il cyberbullismo devono intervenire soprattutto le scuole che sono invitate a elaborare interventi di prevenzione e formazione attraverso la promozione dell'uso consapevole di internet.

Inoltre, è stato stabilito che tra gli insegnanti ci debba essere un referente anti-bulli il quale, nel caso in cui individuasse dei segnali di bullismo o cyberbullismo, deve assolutamente informare le famiglie del bullo e della vittima. L'approvazione della legge rappresenta un trionfo per la giovane Carolina Picchio, una delle tante vittime del fenomeno. Il padre della ragazza ha ricordato come la tragica storia della figlia sia stata fondamentale per portare alla luce questo pericolo. Il provvedimento giuridico pone le basi per affrontare il problema, ma, se continua a essere trascurato, può avere esiti negativi, come la morte.