Oggi è stato approvato all'unanimità il testo definitivo della legge contro il cyberbullismo. L'Aula della Camera ha votato per contrastare il fastidioso fenomeno, ed il sì è stato condiviso da tutti: ci sono stati 432 voti favorevoli ed un solo astenuto. Laura Boldrini ha commentato positivamente la votazione, dichiarando che oggi è stato fatto un passo in avanti molto importante e necessario, dedicando la nuova legge alla prima vittima riconosciuta del cyberbullismo, Carolina Picchio, e anche a tutte le altre che l'hanno seguita.

Il padre della ragazza, Paolo Picchio, era presente durante i lavori dell'assemblea, con al suo fianco la senatrice Elena Ferrara, a cui si deve la maternità della proposta di legge, e insegnante di musica di Carolina.

La Boldrini ha salutato Picchio prima di lanciare la votazione finale, e gli applausi sono partiti da tutta l'assemblea: al termine della seduta, l'uomo ha donato una targa con la foto della figlia alla presidentessa della Camera dei Deputati. Quest'ultima si è detta soddisfatta per aver mantenuto un impegno preso dopo la morte della 14enne vittima di cyberbullismo.

La legge è un tentativo di contrastare un problema che si sta rivelando subdolo e di difficile rilevamento, anche se si tratta solo di un primo passo verso la risoluzione di un triste fenomeno che non deve essere sottovalutato. Il padre di Carolina ha commentato quanto accaduto, ricordando come la tragica storia della figlia sia stata fondamentale per portare alla luce una piaga ancora sconosciuta e pericolosissima.

Il provvedimento approvato oggi, pone le basi per affrontare il problema soprattutto sotto l'aspetto della formazione, della sensibilizzazione e della cura. Tende a dare maggior consapevolezza ai giovani, sensibilizzandoli, e fornendo agli insegnanti gli strumenti necessari per contrastare, inibire e circoscrivere questo fenomeno prima che sia troppo tardi.

Il cyberbullismo

È stato definito così l'insieme degli atti aggressivi, molesti e prevaricanti che si attuano tramite strumenti telematici, sms, e-mail, siti web e chat. Il termine è stato coniato da un insegnante canadese, e ad oggi vi è una distinzione tra cyberbullismo, che avviene tra minorenni, e cybermolestia che si verifica tra adulti o tra adulti e minorenni.

Nel linguaggio comune si parla solo di cyberbullismo che, in alcuni Paesi, costituisce ormai da tempo una violazione del Codice Civile e Penale, mentre in Italia fino ad oggi era solo una violazione del Codice della Privacy. Il bullismo perpetrato tramite internet si basa sulla circolazione di foto spiacevoli o umilianti, o di mail e post con materiale offensivo, che spesso arreca danni psicologici alle vittime. Il "bullo" prende di mira chi ritiene diverso, anche solo per l'aspetto, per la sua timidezza, l'abbigliamento o l'orientamento sessuale, e spesso gli esiti delle molestie si rivelano tragici. La depressione conseguente di chi subisce gli attacchi cibernetici spesso ha un epilogo violento, ovvero la morte per suicidio della vittima.