L'interprete che traduceva durante l'incontro tra Papa Francesco, Donald Trump e signora ha rovinato una divertente gag che il Pontefice aveva dedicato alla First Lady americana. Tra le numerose battute scherzose che i 3 si sono scambiati sulla porta della Sala della Biblioteca, durante l'incontro odierno in Vaticano, Papa Francesco ha chiesto a Melania se facesse mangiare la "putizza" al suo Donald. Ma l'interprete ha erroneamente tradotto il termine con "pizza", per cui Melania ha ripetuto a sorpresa la parola pizza con un tono interrogativo perchè non aveva afferrato il senso della battuta.

Il Pontefice invece intendeva fare un omaggio alla First Lady, perchè "putizza" è un termine di origine slovena così come lo è Melania Trump. La putizza, in sloveno "putica", è un dolce che nella tradizione slovena e triestina si consuma durante le feste, soprattutto durante la Pasqua, e che è amato dal Papa. Il dolce è preparato con pasta dolce lievitata ed è ripieno di pinoli, cannella, cioccolata, noci e mandorle. Papa Francesco lo ha assaggiato in Argentina, in un periodo in cui frequentava famiglie di emigranti originarie del Friuli Venezia Giulia che usavano mangiarlo nei giorni festivi. Lo ha raccontato un sacerdote di Trieste, padre Ettore Malnati. Insieme a loro Francesco imparò ad apprezzare la prelibatezza al punto che qualche tempo fa chiese ad una delegazione di religiosi triestini, che erano in visita al Vaticano, di spedirgliene una a Roma.

I religiosi lo hanno fatto appena rientrati in sede ed il Papa ha apprezzato.

La putizza

La putizza è un dolce sloveno che ha preso piede nel triestino e nel Friuli-Venezia Giulia, dove viene chiamato anche gubana. Nel territorio triestino la cucina risente di tutte le culture che si sono avvicendate nei secoli e quella più influente è quella slovena.

Bergoglio ha un nipote sposato con una donna slovena, per cui conosce bene questo dolce tipico delle feste. La sua preparazione parte da una base di pasta dolce lievitata, che poi viene amalgamata in un ripieno di cannella, noce moscata, noci, cioccolato, chiodi di garofano, pinoli, nocciole, mandorle tostate, uvetta, zucchero, grappa e scorza grattugiata di limone.

Ad Udine viene chiamato Gubana perchè ha la caratteristica forma a chiocciola e viene anche detto "piega", che in sloveno diventa "Guba", cioè gobba. Oggi si riscontrano delle differenze nel ripieno tra le due varianti, ma nel corso dei secoli il dolce ha avuto ben 70 diverse tipologie di assortimenti, tra cui anche alcuni salate con erba cipollina, semi di papavero o con ricotta. Le prime tracce della ricetta della putizza risalgono alla fine del XIX secolo: il dolce è infatti citato nel manuale tedesco di cucina di Katharina Prato, ma ci sono testimonianze della sua presenza anche nel Medioevo, come si evince da miniature o dipinti.